L’Arcoveggio riparte: si corre solo a porte chiuse

Oggi otto gare, scommesse online. Martedì il Gran premio della Repubblica Rondoni (Hippogroup cesenate): "Speriamo si possa aprire al pubblico presto"

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Riapre, ma a porte chiuse. Sembra un paradosso, ma è la situazione dell’ippodromo Arcoveggio, diviso tra questo spiraglio di luce e la constatazione di un momento non felice. Prima del Covid-19, per capire l’impatto che il virus ha avuto sulle nostre vite, l’Arcoveggio si era già fermato, ma negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, come ricorda Marco Fabio Rondoni, direttore generale di Hippogroup Cesenate spa.

"Si riapre – dice Rondoni –, ma lo si fa a porte chiuse. E questo è triste perché priva l’Arcoveggio di alcune sui componenti. Ma i cavalli non sono macchine, hanno bisogno di correre. Speriamo che questa riapertura sia solo l’inizio di una ripresa veloce".

Niente scommesse in diretta, solo possibilità di farlo online. Un altro problema per gli appassionati di ippica. I cavalli – oggi sono previste otto corse – non avranno il conforto del pubblico.

"Siamo in un’area piuttosto ampia. Decine e decine di ettari. Credo che, rispettando il protocollo e il distanziamento sociale, ci possa essere spazio per mille persone. Tante quante sono previste negli spettacoli".

Nel periodo d’oro, l’Arcoveggio – la crisi del mondo dell’ippica è precedente agli effetti del Covid-19 – ospitava fino a 120 riunioni l’anno. Una media di un evento ogni tre giorni. Ora, almeno per il 2020, le date saranno, al massimo 40.

Oggi otto corse, ognuna delle quali può annoverare un massimo di 12 cavalli. Sui possibili 96 ce ne saranno 85. Il segnale che c’è voglia di correre. Ci saranno cavalli della regione, ma anche da Veneto e Toscana. L’esigenza di correre, per i cavalli e per rimettere un movimento che rischia.

"Penso all’appuntamento di martedì – insiste Rondoni –. Il Gran Premio della Repubblica è una classica che fa parte della storia di questo sport. Ci sarà, ma davanti a tribune vuote".

Poche persone ammesse, oggi, all’Arcoveggio e tutte sottoposte a controlli. Perché il direttore generale è anche responsabile del protocollo sanitario. Per accedere all’area, ci sarà personale medico, prevista la prova della temperatura e la sanificazione. I driver, una volta terminate le loro fatiche, dovranno subito lasciare l’impianto.

"L’auspicio – chiude Rondoni – è che presto si possa tornare a regime. Che sia consentito l’accesso del pubblico, che ci siano le scommesse, la raccolta del gioco legale. Perché le scommesse all’ippodromo fanno parte di questo mondo. Poi, a settembre, sperando che il clima sia favorevole, vorremmo puntare a un forte rilancio. Riportando i bambini e le famiglie all’Arcoveggio. Abbiamo sempre puntato su questo. Continueremo anche in futuro".

Oggi, intanto, si torna a correre.

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