La siccità non dà ancora tregua E spunta la preghiera per la pioggia

La Regione innalza il livello di pericolosità per gli incendi: multe fino a 10mila euro e carcere. Nella Bassa l’acqua potabile non è a rischio. Per l’irrigazione rilasci dagli invasi del Reno Vivo

Migration

Scatta da domani, per proseguire almeno fino alla mezzanotte del 1° luglio, lo ’stato di grave pericolosità’ per il rischio di incendi boschivi nei territori centro-orientali dell’Emilia-Romagna corrispondenti alle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Intanto, l’arcivescovo Matteo Zuppi non esclude una preghiera per la pioggia sotto le Due Torri: "Ne parleremo con i vicari" e poi aggiunge che "ci rendiamo sempre conto dei problemi, forse, solo quando c’è l’emergenza". E oggi e domani la nostra città sarà contrassegnata con il bollino rosso, che indica il massimo livello di rischio caldo per tutta la popolazione.

Anche nel nostro territorio viene stabilito il divieto assoluto di accendere fuochi o utilizzare strumenti che producano fiamme, scintille o braci; sono anche vietati gli abbruciamenti di residui vegetali e di stoppie. In una riunione di coordinamento, è emersa la necessità di dichiarare l’innalzamento del rischio incendi: lo stato di grave pericolosità potrà essere prorogato, ed è plausibile che il provvedimento venga presto esteso al resto della regione. La situazione sarà nuovamente valutata martedì.

"Stiamo attraversano un periodo complesso, lavoriamo contemporaneamente su più fronti – sottolinea Irene Priolo, assessore regionale all’Ambiente e Protezione civile –. Ora c’è anche questa particolare allerta per il rischio incendi boschivi; una situazione legata indubbiamente anche alla grave siccità con cui ci dobbiamo misurare". All’aumento dei divieti corrisponde un inasprimento delle sanzioni: chi viola le prescrizioni o adotta comportamenti pericolosi può subire sanzioni fino a 10mila euro. Sotto il profilo penale, è prevista la reclusione da 4 a 10 anni se l’incendio è doloso; ma anche se l’atto è solo colposo, per negligenza, imprudenza o imperizia, si può essere condannati a risarcire i danni.

Dopo la dichiarazione dello stato di crisi regionale per la siccità da parte dell’Emilia-Romagna, l’Agenzia per i servizi idrici,

Atersir, ha predisposto e girato ai sindaci l’ordinanza tipo da adottare "per limitare gli sprechi d’acqua e per la tutela delle risorse idropotabili nel periodo estivo". Marialuisa Campani, dirigente dell’area idrica di Atersir, osserva che "la situazione meteorologica degli ultimi mesi ha inciso significativamente sul livello idrometrico dei fiumi e sulla disponibilità di acqua".

Al momento non ci sono problemi per l’approvvigionamento di acqua potabile nella Bassa Bolognese. E, per le esigenze di irrigazione legate in particolare all’agricoltura, si sta mettendo in campo una programmazione dei prelievi. Lo fa sapere la Regione dopo il tavolo tecnico attivato coi Comuni competenti (Bologna, Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Galliera, Malalbergo, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale).

La situazione attuale non permette di prelevare acqua alla Chiusa di Casalecchio per soddisfare le esigenze irrigue di quei Comuni. D’altra parte, aggiunge la Regione, si è condivisa anche l’opportunità di non ricorrere, per ora, a rilasci dal Bacino di Suviana nel Reno. La soluzione adottata per garantire le necessità legate alla irrigazione, prevede il ricorso a rilasci di acqua dagli invasi del Reno Vivo, situati a Pontecchio Marconi.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro