La Swinging London sulla tela Patrick Procktor ’torna’ in città

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Ricordate la Swinging London? I Beatles, i Rolling Stones, i Kinks e Dusty Springfield erano la musica, il duo Ossie Clark e Celia Birtwell e l’inventrice della minigonna Mary Quant dettavano la moda con le top model Jane Shrimpton, Twiggy, Penelope Tree e Veruschka e Blow Up di Antonioni andava sul grande schermo. David Hockney e Patrick Procktor erano infine i dandy dell’arte che in quei mitici anni Sessanta sono esplosi. Solo che il primo è diventato famosissimo e il secondo, Procktor, classe 1936 –prima mostra che lo consacra nell’art-dome nel 1963 alla Redfern Gallery e una casa in 26 Manchester Street, Marylebone, che divenne l’epicentro della scena avantgarde britannica – è stato dimenticato.

Bell’enigma se si guardano le sue opere pittoriche in mostra da domani al 5 febbraio 2023 a Palazzo Bentivoglio, nell’esposizione A View From a Window a cura di Tommaso Pasquali e con l’allestimento di Davide Trabucco. Dipinti, acquerelli e disegni splendidi, in totale una sessantina di lavori datati dai primi anni Sessanta ai primi anni Novanta con venti quadri provenienti dalla collezione di Palazzo Bentivoglio, raccolti sotto un titolo che si riferisce a un’opera della raccolta (del 1968) che e vuole sottolineare il carattere del tutto peculiare e soggettivo di una ricerca ostinatamente figurativa. Se questa è la mostra più vasta dedicata a Procktor dagli anni Sessanta, va ricordato che l’artista venne esposto a Bologna la prima volta nel 1967: cinque sue opere facevano parte de Il tempo dell’immagine del 1967. Poi, nel 1972 all’artista era stata dedicata una personale a Palazzo Galvani, organizzata dalla galleria veronese Studio La Città.

La mostra si apre con due vasi di Picasso dipinti da Procktor durante una visita all’amico Cecil Beaton e poi, come se stessimo guardando fotografie, ecco sfilare gli acquerelli che ritraggono amici, amanti, colleghi e i figli della vicina del piano di sotto, che avrebbe sposato nel 1973. Le camicie e le giacche dei ritratti raccontano di quei motivi floreali tanto cari all’amica Celia Birtwell. Patrick Proktor, una punta di diamante dal carattere anticonformista, che non è sceso a patti del tutto col mercato dell’arte e che, avendo perso pian piano tanti amici, soprattutto nell’era dell’Aids, si è lasciato andare all’oblio.

Benedetta Cucci

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