"Nessun taglio nei laboratori di analisi". Nella polemica per la chiusura del laboratorio analisi in alcuni ospedali della provincia interviene anche la sindaca di Bentivoglio e vicepresidente della Conferenza territoriale socio sanitaria, Erika Ferranti.
"La riorganizzazione dei laboratori di analisi di Budrio, Loiano e Vergato – dice Ferranti – non taglia o riduce le prestazioni diagnostiche, ma consente invece, attraverso l’uso di apparecchiature Poct (Point of care testing), di fornire servizi migliori ai cittadini. La riorganizzazione consiste nell’utilizzo di questi strumenti nei laboratori analisi degli ospedali che realizzano meno di 100.000 analisi all’anno, vale a dire la soglia per l’accreditamento regionale dei laboratori analisi, al di sotto della quale l’esito dell’esame potrebbe non essere completamente affidabile".
L’utilizzo della strumentazione Poct non viene riservato solo ai presidi di Budrio, Loiano e Vergato, ma verrà sviluppato parzialmente anche in altre realtà. "In altri ospedali, come Bazzano e San Giovanni in Persiceto – aggiunge –, dove si eseguono circa 150.000 esami all’anno, avranno il laboratorio ’tradizionale’ aperto per 12 ore al giorno e utilizzeranno le Poct per le restanti 12 ore. Per approfondire questi aspetti, come Conferenza abbiamo organizzato un incontro tra i tecnici della Ausl e i sindaci: in questo incontro il direttore generale dell’Ausl di Bologna, Paolo Bordon, ha accordato piena disponibilità a fornire i dati di attività agli amministratori locali per documentare il fatto che l’obiettivo dell’Ausl non è ridurre le prestazioni, ma soltanto modificare le modalità organizzative grazie all’uso di soluzioni tecnologiche".
Va però segnalato che a giugno la commissione medico legale dell’Ordine dei medici di Bologna ha espresso diverse perplessità sull’uso dei Poct in situazione diverse da quelle legate all’emergenza o all’urgenza.
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