Laboratori analisi, si cambia. Dubbi e critiche

A Budrio, Loiano e Vergato tolto il personale specializzato, ’sostituito’ dal dispositivo Poct. Il sindaco Argentieri: "Operatività a rischio?"

di Massimo Selleri

Un decreto del 2021 del Ministero Salute e del Ministero dell’Economia e Finanza fissa a 200mila esami annui la soglia minima per l’operatività di un laboratorio analisi. Tolto il distretto di Imola, solo gli ospedali di Bentivoglio e di Porretta superano tale soglia, mentre tutti gli altri sono parecchio al di sotto, compreso l’Ospedale di Bazzano che arriva ad eseguire circa 158mila esami all’anno.

La regione Emilia Romagna ha avuto la possibilità di abbassare ulteriormente questa soglia dimezzandola a 100mila test, ma anche con questa riduzione i laboratori degli ospedali di Loiano, Vergato e Budrio non avrebbero i requisiti per rimanere operativi.

Un problema non da poco perché i servizi che offrono non riguardano solo i pazienti ricoverati o quelli che si rivolgono da esterni al punto prelievi, ma interessano anche alcune unità operative, come l’oncologia o la diabetologia, che hanno bisogno in tempi rapidi di conoscere gli esiti di particolari esami per poi procedere con le terapie del caso o con gli schemi terapeutici. Come già accaduto in altre parti d’Italia, l’Ausl ritiene di dover ricorrere ai dispositivi ’Poct’, grazie ai quali si ottiene un risultato diagnostico di laboratorio, anche in carenza o con l’assenza di personale specifico, avendo il costante controllo del Laboratorio centrale, in modo tale che la refertazione sia conforme agli standard qualitativi richiesti e i risultati siano sempre correlabili a quelli del servizio centralizzato. Inoltre con il ’Poct’ si riesce, di fatto, a ridurre notevolmente il tempo di risposta, cosa che aiuterebbe non poco anche l’attività di Pronto Soccorso.

La soluzione, però, non convince il sindaco di Vergato Giuseppe Argentieri che teme attraverso questa strada si arrivi a una ulteriore riduzione dei servizi offerti dell’ospedale di zona.

"Vorrei ricordare che il sindaco è il responsabile della condizione di salute del suo territorio – spiega Argentieri – e che a lui dovrebbero essere affidati anche poteri di programmazione e di controllo. E’ difficile svolgere questo ruolo quando tutte le scelte vengono costantemente prese senza che ci sia un confronto. Si continua a dire che il nostro ospedale ha un ruolo ben preciso vista la sua collocazione geografica, poi però se ne limita l’operatività. Nel caso specifico, mi risulta che i dispositivi ’Poct’ non coprono tutte le funzioni del laboratorio analisi, per cui gli utenti rischiano di non avere tutti gli stessi servizi in tempi rapidi e di subire dei ritardi".

Per la cronaca, nel primo semestre del 2022 l’ospedale di Vergato ha svolto circa sedicimila esami e quello di Budrio quasi 45mila. Più composita la situazione di Loiano, dove tra urgenze e ricoverati si è sfiorata la quota dei 19mila, mentre quella relativa gli utenti esterni si è avvicinata ai 50mila.

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