Liceo Copernico Bologna, petardo fa esplodere il wc

Alcuni ragazzini fanno saltare la tazza del bagno durante l’orario di lezione. La preside: "Fuori i nomi dei responsabili o ci saranno provvedimenti per tutti"

La toilette fatta saltare con un petardo al liceo Copernico ha generato fumo e puzza

La toilette fatta saltare con un petardo al liceo Copernico ha generato fumo e puzza

Bologna, 29 novembre 2019 - Liceo Copernico, secondo piano, lotto 3: fanno esplodere la tazza del water. Grave atto vandalico, l’ennesimo nel liceo di via Garavaglia. A causarlo, forse, un petardo molto potente buttato nel wc da uno o due ragazzi non identificati. "Chiudendo il coperchio, il petardo ha aiutato la deflagrazione e la fiammata", spiega un genitore-ingegnere. Fumo, puzza e un botto danno l’allarme lunedì alle 12. Quindi a liceo operativo, con 1.600 liceali in classe. Subito intervengono i collaboratori scolastici e gli insegnanti. Il bagno viene messo in sicurezza e sigillato. Nessuno si fa male. 

"Oltre ai danni, è a rischio l’incolumità delle persone. Quelle immagini sono davvero preoccupanti per una scuola. Spero vengano sanzionati i responsabili", esorta la consigliera Cinque Stelle Elena Foresti. "Chi ha compiuto il gesto è una parte estremamente minima del liceo. Saranno due o tre ragazzi", ribadisce la preside Fernanda Vaccari. "Questo atto ferisce una scuola che ha reagito in modo compatto e responsabile", osserva la dirigente che ha avvisato la Città metropolitana e sporto denuncia contro ignoti. Lunga la lista dei vandalismi al Copernico. Nel giugno 2017: manomissione di un bagno. Acqua ovunque: crollo del controsoffitto di un locale e di quello della segreteria didattica e danneggiamenti alla cantina. Nel 2018, tubo antincendio srotolato, maniglie a fuoco, escrementi sul pavimento, imbrattamento delle porte, chiusura a chiave di persone in bagno e quadri elettrici staccati portarono al varo del regolamento per i pit stop durante le lezioni. Divieto di uscita, salvo casi evidenti, con il prof che annota il nome di chi si allontana. "Sono molto dispiaciuta. Risponderemo in modo netto", annuncia la dirigente, il cui ufficio è un continuo via vai. Assemblee studentesche, comitato dei genitori in arrivo, collegio dei docenti fino al Consiglio di istituto per il provvedimento finale: "Coinvolgeremo tutti per una decisione condivisa". 

Di più, Vaccari non dice. Anche perché in fase Open Day. Gli studenti? Arrabbiati, delusi, stupiti. "Abbiamo avviato una riflessione con loro – racconta la preside – che hanno subito preso le distanze. Quanto accaduto non deve essere minimizzato". Se non salterà fuori il o i nomi, "la scuola prenderà provvedimenti per tutti. Gli studenti lo capiscono". Nel frattempo, la preside si appella alla responsabilità civica: "La comunità studentesca deve interrogarsi. Chi ha compiuto l’atto ha tradito la fiducia di tutti: deve esserci riprovazione sociale. Non può contare sul silenzio omertoso, che diventa correità. I ragazzi devono essere consapevoli dei diritti e doveri che implica una comunità, come difendere la cosa pubblica: la scuola è il loro futuro". 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro