Limite 30 chilometri orari Bologna, Larghetti: "I tempi di percorrenza non aumentano"

Lo sostiene la consigliera metropolitana sulla Mobilità: "non è un limite, ma un'opportunità per cambiare stile di vita"

La proposta: Bologna a 30 chilometri orari

La proposta: Bologna a 30 chilometri orari

Bologna, 9 giugno 2022 - Bologna città a 30 chilometri l'ora? Una velocità che "non deve essere percepita come un limite, ma come un'opportunità per darsi il tempo di rispettare gli altri, senza contare che "è dimostrato che non si aumentano i tempi di percorrenza". Dopo la proposta della maggioranza di Lepore di introdurre 15 nuovi autovelox nei punti più pericolosi della città, si torna a parlare della viabilità a Bologna.

Con queste parole la consigliera metropolitana delegata alla Mobilità, Simona Larghetti, è tornata sull'idea di realizzare zone cittadine che impongano il limite di velocità ai mezzi di 30 chilometri l'ora. "Cambiamo stile di vita, diminuiscono i morti e feriti e viviamo di più la nostra città", insiste Larghetti, che questa mattina ha preso parte alla partenza di una delegazione di Salvaiciclisti che da Bologna raggiungerà Monaco di Baviera in bicicletta per testare le infrastrutture ciclabili esistenti e sensibilizzare sul tema della mobilità sostenibile.

In questo senso, l'idea è "un piccolo sogno, non tanto per far andare piano la gente, quanto realizzare una città a misura di uomo", aggiunge Roberto Tomesani, esponente dell'associazione che prende parte alla spedizione, e cita l'esempio di Amsterdam dove "la cosa più rumorosa è il tram, ovvero c'è un silenzio perfetto".

A fronte delle polemiche che notoriamente si portano dietro proposte di questo tipo, poi, non c'è problema. "Tutte le novità scombussolano e possono dare fastidio - ammette l'attivista - bisogna buttare il cuore oltre l'ostacolo e provarci", e indica come esempio piazza Maggiore, dove "mi ricordo perfettamente quando si veniva in macchina e si parcheggiava, mentre adesso è un po' più bello". E anche a Parigi "che non è Casalpusterlengo, eppure è una città 30 con i doppi sensi ciclabili", ci sono riusciti.

Sensibilizzare i cittadini dunque è fondamentale, per spingere più persone possibili a inforcare la bicicletta, secondo il principio della "Safety numbers: più persone sono in strada, più tutti gli utenti sono abituati a tener conto della presenza dei ciclisti - prosegue Larghetti - visto che molto spesso l'investimento avviene proprio perché 'non ti ho visto'. Così aumenta il livello di sicurezza per tutti e tutte, perché ricordiamo che tra morti e feriti ci sono anche tanti automobilisti".   

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