Liste d’attesa, l’Aiop è vicina all’accordo

Orta, presidente dell’Associazione ospedalità privata: "Siamo in contatto con l’Ausl, prima dell’estate sapremo su quali patologie ci concentreremo"

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di Donatella Barbetta

Il nodo delle liste d’attesa potrebbe essere sciolto entro l’estate. Prima che termini la stagione calda dovrebbe essere definito l’accordo tra la sanità pubblica e l’Aiop, l’Associazione dell’ospedalità privata, per il recupero e lo smaltimento delle prestazioni rimaste indietro. Visite ed esami, soprattutto "attività chirurgiche e ambulatoriali", che si sono accumulate per lo stop alle prestazioni sanitarie non urgenti durante la pandemia. "Noi siamo una componente fondamentale del servizio sanitario nazionale e quindi siamo disponibili a fare quello che serve. Siamo in contatto stretto con l’Ausl per mettere le nostre strutture e i nostri professionisti a disposizione", spiega Averardo Orta, presidente di Aiop Bologna, a Palazzo Re Enzo durante una pausa del convegno nazionale ‘Oltre il tetto di cristallo: superare la spending revisione per (ri)costruire il Servizio sanitario nazionale’, aperto da Barbara Cttadini, presidente nazionale Aiop.

Durante l’emergenza Covid, l’Aiop ha partecipato alla rete ospedaliera offrendo fino a mille posti letto. Ora, "con il mitigarsi della pandemia, ci occuperemo dello smaltimento delle liste d’attesa", conferma Orta, anche se adesso, "non abbiamo ancora un quadro preciso, perché la situazione si sta evolvendo ed era necessario attendere che effettivamente la stretta della pandemia si allentasse". Secondo il presidente Aiop, comunque, "prima dell’estate saremo in grado di avere numeri e indicazioni più precise sulle patologie su cui ci dobbiamo concentrare".

Orta, tuttavia, ammette che "non tutte le strutture hanno le stesse capacità, adatte a far fronte alle liste d’attesa", e che nel frattempo "continua anche l’attività ordinaria". Quindi, avverte il presidente Aiop, "è molto difficile immaginare trasformazioni e modifiche senza che qualche attività venga lasciata indietro, perché non ci sono i margini per fare di più senza smettere di fare altro". Aggiunge Orta che "la rete degli ospedali Aiop di Bologna è in grado di impegnarsi nelle branche della cardiochirurgia, chirurgia protesica ortopedica di alta complessità, chirurgia generale e riabilitazione, per fare qualche esempio, ma siamo pronti a dare il nostro apporto anche nella rete dell’emergenza-urgenza".

Luca Rizzo Nervo, assessore comunale al Welfare, intervenuto al convegno, conferma che "c’è un lavoro in corso che ha una premessa nella straordinaria disponibilità di Aiop durante la pandemia. Oggi c’è una nuova sfida, che è il recupero delle liste sia diagnostiche sia operatorie. E su questo Aiop può dare un grande contributo". Ma, avverte l’assessore, "abbiamo bisogno di fare una programmazione condivisa che non sia ‘à la carte’, che non sia di volta in volta rispetto al bisogno, ma che individui in maniera strategica obiettivi condivisi e che provi a trovare soluzioni condivise, in cui ognuno può fare utilmente la propria parte".

L’Ausl, intanto, traccia alla Dire il quadro delle liste d’attesa: in tre mesi sono state recuperate 500 prestazioni chirurgiche rinviate a causa della pandemia. E per continuare lo smaltimento, in estate "non vi saranno riduzioni" delle attività e anzi "saranno incrementate le ore di sala operatoria" in diversi ospedali. Sul fronte dello screening, invece, prosegue l’attività di chiamata attiva dei cittadini rimasti ‘indietro’. A fine anno circa il 95% degli esami in media era stato recuperato ed entro l’estate sarà colmato il gap sulle attività di prevenzione che riguardano in particolare la cervice uterina. Per la chirurgia, "prosegue il recupero della casistica fuori soglia, con un’attenzione particolare alla quota parte di massima priorità", cioè quella precedente alla pandemia. "Rispetto ai 1.700 casi che la costituivano a febbraio – fa i conti l’Ausl – ad oggi ne sono stati recuperati quasi 500 e l’intenzione aziendale è di mantenere tale trend per tutto l’anno". Al convegno era presente anche Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl: "Fa piacere che Aiop abbia scelto Bologna per celebrare il congresso nazionale ed è bello rappresentare il modello di forte sinergia tra pubblico e privato che si è collaudato a Bologna anche durante la fase pandemica, condividendo anche con gli ospedali di Aiop criticità, ma soprattutto soluzioni nell’interesse dell’intera comunità di cittadini. Qui l’Associazione è davvero parte integrante del Sistema sanitario regionale".

Infine, affrontando il tema dell’incontro nazionale, Orta osserva che il margine di manovra ristretto, "è figlio dei tetti di spesa e dei vincoli che affliggono la sanità, che è sempre stata considerata un costo. Con la pandemia, invece, abbiamo capito che è un investimento. Durante i mesi più bui questo era chiaro a tutti".

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