Lorenzo Costa: "Una città dal gusto già internazionale"

Il fondatore di Oltre, Ahime, Nasty Burger Club, Sentaku ramen bar è l'ospide di oggi della newsletter: "Bologna potrebbe competere con Berlino, per offerta gastronomica e culturale"

Lorenzo Costa, fondatore di Oltre, Ahime, Nasty Burger Club, Sentaku ramen bar

Lorenzo Costa, fondatore di Oltre, Ahime, Nasty Burger Club, Sentaku ramen bar

Bologna, 28 gennaio 2020 - Fin da piccolo, avendo l’esempio dei miei genitori con il loro ristorante, avevo il sogno di aprire i miei ristoranti. Crescendo ho viaggiato molto, ho conosciute altre culture gastronomiche e cibi del mondo come il ramen, ad esempio, che ho deciso di portare a Bologna assieme ai miei soci al Sentaku Ramen Bar, perché pensavo che la nostra città fosse pronta per un processo di internazionalizzazione: ecco quindi la premessa della mia visione rispetto alla nostra città.

Avvantaggiata da una posizione geografica e dal forte contributo dei suoi cittadini, Bologna ha una importante storia da scrivere nel suo futuro, ovvero quella di una posizione europea privilegiata. Potrebbe competere con Berlino, per offerta gastronomica ma anche culturale, potrebbe essere il punto di riferimento per quelle cucine che ampliano il respiro di un centro urbano dinamico, sebbene radicato sul territorio.

Qui ci può essere un buon ramen bar, il ristorante gourmet, i locali che superano i confini culinari e che centrano il loro valore sulla materia prima, sugli artigiani, sui produttori impegnati nel produrre il meglio. Ancor di più dopo questo momento di così grandi riflessioni legato alla pandemia, dovranno cambiare atteggiamento tutte le attività che si sono rivolte a un pubblico di massa e dal consumo veloce, senza ad esempio curare la fidelizzazione del cliente. Si tornerà ad avere più cura e rispetto per i bolognesi, il mondo della sala avrà una speciale rilevanza, perché avrà il ruolo di garante per l’igiene, la qualità e l’ospitalità, le persone vorranno sentirsi protette. Non riesco a vedere, nell’imminente futuro, ristoranti con tavoli uno attaccato all’altro, noncuranza, corsa ad acchiappare più clienti, a creare ambienti caotici, a discapito del benessere del cliente. Nessuno potrà più permetterselo.  

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