Maestre bocciate al test I quiz saranno riesaminati

Il controllo richiesto dalla Cisl Fp a causa dei numerosi errori nelle domande

"Abbiamo ricevuto una segnalazione per cui, come atto dovuto, la commissione ora procederà al riesame della prova scritta". Potrebbe riaprire i giochi o quanto meno ridà una speranza ai bocciati la frase dell’Amministrazione che, di fronte alla richiesta di Fabiana Sergio della Cisl Fp di un "riesame" del quiz, non si è potuta sottrarre. Autotutela si dice in gergo tecnico. Sul concorso vuole vederci chiaro Manuela Zuntini, consigliera di Fratelli d’Italia.

Il caso. Il 19 luglio, 150 maestre della materna affrontano il test di 40 domande a risposta multipla che, dopo l’orale di settembre, sfocerà nella formulazione di una graduatoria da cui il Comune attingerà per supplenze o eventuali assunzioni. Su 150, passano lo scritto, con voti bassissimi tra il 21 e il 25 (minimo 21, massimo 30), 68 candidati. Di per sé questo dovrebbe aprire una riflessione tenuto conto che molte delle maestre sono già in forze alle materne comunali. A ‘minare’ la validità del concorso ci sono però le domande. Il giorno dopo, il 20, la stessa commissione, presieduta da Miriam Pepe che è la capo area dell’Educazione, riconosce che le domande 19 e 32 "non specificassero in maniera esaustiva alcuni concetti rilevanti per il corretto inquadramento delle domande e delle risposte corrette". Pertanto, per ognuno dei due test, "il punteggio previsto di 0,75 sarà assegnato a tutti i candidati". Dopo neanche una settimana arriva Alessandra Cenerini, presidente dell’Associazione docenti italiani (Adi) che denuncia addirittura ben 8 domande sbagliate e scrive al sindaco Matteo Lepore e ai capigruppo in Comune, chiedendo di rimediare.

A dare, però, il via al riesame è la richiesta formale della Cisl Fp alla luce dell’alto tasso di bocciature. Una richiesta su cui Sergio apre una riflessione che prende le mosse dal concorso per i nidi comunali del 2018 dove su 1,300 candidati furono bocciati in 600 di cui 200 insegnavano già negli asili. "Perché tanti ‘bocciati’– si chiede la sindacalista della Cisl Fp -? Perché bocciare alla prova scritta tanti candidati insegnanti, molti dei quali precari del Comune? Sorge un dubbio vanno bene come precari, ma non come insegnanti di ruolo? Non vogliamo contestare l’operato della commissione, ma ci siamo posti piu` di una domanda". Oltretutto, "quale scenario si prospetta per il prossimo anno scolastico? Quante insegnanti si dovranno assumere da una graduatoria oramai esigua? Su quanto personale può contare l’amministrazione per gli incarichi annuali, i sostegni ai disabili e le supplenze ordinarie? La risposta è una sola: pochi molto pochi". Perché allora, "non dare maggiori possibilità a più concorrenti che, all’orale, devono dimostrare le loro capacità.

L’Amministrazione ha bisogno di precari, ma non trova il modo di valorizzarli. Così fra sei mesi si farà l’ennesima graduatoria cartacea e tutti potranno partecipare per lavorare. Perché fra sei mesi non ci saranno supplenti sufficienti nelle scuole dell’infanzia".

f.g.s.

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