Mantenersi in salute? Attenti al microbiota

Numerose patologie sono favorite dallo squilibrio dei batteri intestinali. Un test basato su un campione di feci permette di correre ai ripari

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di Loredana Del Ninno

Allergie, problemi alla pelle, insonnia. E ancora, deficit del sistema immunitario, depressione e cancro. Sono solo alcune delle patologie favorite – secondo studi recenti – da uno squilibrio del microbiota intestinale, l’insieme di virus, batteri e lieviti che popola appunto l’ intestino.

"Da tempo la scienza indaga l’influenza del microbiota sulla comparsa di diverse malattie – conferma Andrea Castagnetti, microbiologo e direttore generale della bolognese Wellmicro, nata nel 2015 come start up innovativa dell’Alma Mater Studiorum –. Ipotesi che ho avuto modo di approfondire nelle mie ricerche di tesi e dottorato, svolte anche in Australia. Un buon equilibrio della flora batterica intestinale è essenziale per la salute, perché mette in condizione le cellule del sistema immunitario di lavorare al meglio". Il microbiota di ciascun individuo comincia a formarsi alla nascita. "Grazie al contatto con i batteri materni – puntualizza Castagnetti –. Non è un caso che bambini nati con parto naturale sviluppino un microbiota differente rispetto a quelli venuti alla luce con il cesareo. Anche l’allattamento al seno ha una sua importanza, perché favorisce lo sviluppo di una maggiore varietà di batteri coinvolti nella digestione degli alimenti. La ’dotazione iniziale’ costituisce il fondamento del microbiota futuro dell’adulto, che raggiunge una sua stabilità circa mille giorni dopo la nascita".

Ma come si fa a fotografare lo stato di salute del microbiota, che può alterarsi nel tempo a seconda dell’alimentazione e dello stile di vita? E a escludere che certi disturbi non dipendano da un eventuale disequilibrio? "Abbiamo messo a punto un test mirato – prosegue l’esperto – basato su un campione di feci da raccogliere comodamente a casa, che viene poi analizzato nei nostri laboratori. L’esame consente di mappare il microbiota, identificando qualunque microrganismo presente, compreso quelli che non lo erano con le tecniche tradizionali. I dati forniti dai tecnici dei nostri laboratori sono particolarmente utili ai medici specializzati che, sulla base dei risultati del report, costruiscono un percorso ’ad hoc’ per ogni singolo paziente. Percorso che parte dall’alimentazione e prosegue con eventuali integrazioni di elementi per favorire lo sviluppo dei batteri ’buoni’ e ripristinare l’equilibrio".

L’indagine non è rimborsabile dal servizio sanitario nazionale. "Il costo dipende dalla tipologia di test – conclude Castagnetti –. Si va da 160 euro per la versione standard, che mappa soltanto i batteri, a quella plus, che identifica anche i miceti presenti, che costa 190. Per l’acquisto del kit ci si può rivolgere alle farmacie autorizzate. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.wellmicro.com".

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