FRANCESCO MORONI
Cronaca

Marelli, fumata grigia. Nuovo incontro a gennaio

Due offerte vincolanti entro fine anno, ma per l’ufficialità c’è da aspettare. Fiom: "Lavoratori delusi, volevano dettagli". La Regione: "Sono imprese solide"

Bologna, 14 dicembre 2023 – Fumata grigia. Sul futuro della Marelli, che vive "una fase delicata", la parola chiave resta "riservatezza". Riservatezza sulle proposte per rilevare lo stabilimento di Crevalcore, analizzate anche ieri al tavolo a Roma da Ministero, Regione, Città metropolitana, Comune di Crevalcore, proprietà e sindacati.

Una delle proteste portate avanti nei mesi scorsi dai lavoratori della Marelli
Una delle proteste portate avanti nei mesi scorsi dai lavoratori della Marelli

Un summit che ha portato "delusione" tra i 229 lavoratori appesi a un filo, che speravano di conoscere i soggetti interessati, ma anche "garanzie da parte delle istituzioni".

Per sapere chi sono i due investitori in pole position bisognerà però attendere fino all’11 gennaio, quando è fissato il prossimo incontro. Nei giorni scorsi sono filtrate alcune anticipazioni: per il ’Sole 24 Ore’ i due soggetti in pole sarebbero la fonderia Tecnomeccanica di Novara e la Niche Fusina Rolled, che fa parte della multinazionale Dada – partecipata anche da Invitalia. "C’è un terzo soggetto: una multinazionale dell’alluminio, con cui l’interlocuzione è in fase meno avanzata", spiegano in una nota congiunta le sigle (Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e Aqcfr).

Il tavolo è stato l’occasione per ridefinire gli obiettivi e fissare i prossimi passaggi: a inizio gennaio la comunicazione ufficiale dei nomi e l’avvio del confronto sugli altri strumenti di gestione delle eccedenze; a fine gennaio la presentazione degli investitori; a febbraio o marzo la negoziazione con l’investitore finale. Le due proposte vincolanti dovrebbero quindi concretizzarsi entro la fine dell’anno.

"Prosegue un percorso positivo, che dobbiamo governare con grande serietà – puntualizza Vincenzo Colla, assessore regionale al Lavoro –. Le proposte vanno nella direzione di salvaguardare l’occupazione e centrare la reindustrializzazione del sito: abbiamo incontrato le due imprese, di cui posso confermare la solidità. Per quanto riguarda l’impatto sociale, sono coerenti con le richieste".

Ora bisognerà verificare la congruenza tra investimenti e piani industriali, oltre alla capacità di assorbimento della manodopera: la Fiom aveva chiesto l’occupazione di almeno "150 lavoratori" come punto di partenza.

"C’è un po’ di delusione – spiega Mario Garagnani (Fiom) –. Siamo in attesa del verbale del Ministero, in cui sarà evidenziata la sospensione della procedura fino alla conclusione del processo di salvaguardia dell’azienda". Sulla stessa linea anche Stefano Lombardi (Uilm): "Sì, i lavoratori sono delusi: non hanno avuto conferme sui nomi circolati e si aspettavano di potere avere qualcosa di più concreto". Stamattina, intanto, il governatore Stefano Bonaccini e l’assessore Colla incontreranno in Regione i sindacati e i lavoratori per fare il punto.

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