Morandi: "Da Bologna un segnale forte"

L’Eterno ragazzo raccoglie applausi e tanto calore "La musica è uno strumento più utile delle mitragliatrici"

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Morandi, ma la musica può fermare i bombardamenti?

"Ahimè, credo sia impossibile. Ma la musica può lanciare messaggi, può diventare testimonianza, ecco perché siamo qui oggi". Gianni Morandi arriva a Palazzo d’Accursio ed è già il protagonista della serata: "Ma devo togliermi il cappotto? Non so, sta bene con il resto?". Con la mano fasciata fa ‘ciao ciao’ e a chi chiede di poter fare qualche domanda risponde: "Basta che non siano troppo serie". È sorridente, l’Eterno ragazzo, in un appuntamento in cui si sente a casa più che mai. E che ha concluso con un gran finale in cui ha cantato ‘C’era un ragazzo’ insieme alla Rappresentante di lista. Tanti fan, di tutte le età (alcuni bambini in prima fila, appoggiati alle transenne, gridano ‘Gian-ni, Gian-ni’, ‘Gian-ni’), sono qui solo per lui, disposti ad aspettare fino alla sua esibizione, l’ultima in scaletta.

Che canzone le viene in mente?

"‘C’era un ragazzo’, ovviamente, ma non solo".

Proprio la stessa che ha cantato durante l’ultimo evento sul Crescentone. Che valore ha oggi quel brano iconico?

"Credo che una canzone sia uno strumento molto migliore di quello che si usa nei conflitti, la mitragliatrice, che si limita a fare ‘ta ta ta ta’. E penso ci siano anche tanti soldati russi che siano stati costretti, contro voglia, ad andare in guerra. Quindi questa canzone è tornata un po’ di attualità, ed è bello cantarla".

Che effetto fa vedere Bologna piena di gente, di speranza?

"Questa è una città che sente molto questi eventi. L’abbiamo visto il giorno dopo l’inizio della guerra, quando siamo scesi in piazza insieme. E poi quant’è bello ritrovarsi in piazza Maggiore per chiedere la pace?".

Francesco Moroni

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