Multa Bologna, Qr Code funziona male: anziana sommersa di telefonate da chi vuole pagare

L’iPhone chiama in automatico una signora in provincia di Torino: "Da mesi ricevo telefonate, fino a venti al giorno. Non so più come fare"

Bologna, 8 luglio 2022 - Un QR Code galeotto sta creando non pochi fastidi, perdita di tempo, e qualche apprensione, a una ignara signora di Lanzo Torinese. Il codice in questione compare sui verbali delle multe che BomoB – la società che gestisce il piano sosta – lascia sotto il tergicristallo delle nostre auto. All’interno del codice QR si ‘nasconde’ un numero di dieci cifre. È quello del codice fiscale dell’ente creditore, cioè il Comune. Che però corrisponde, almeno in parte, al numero di telefono di casa della signora Caterina, 97 anni, residente a Lanzo Torinese, comune di cinquemila abitanti nella Città metropolitana torinese.

Multe e QR code a Bologna, il Comune aiuta Caterina

Una multa (foto di repertorio)
Una multa (foto di repertorio)

"Da mesi – lamenta la signora Caterina – ricevo telefonate da bolognesi che vogliono sapere come pagare la loro multa". Non si tratta di una chiamata ogni tanto. "Sono telefonate in continuazione. Ci sono giorni – commenta Caterina, con un filo di esasperazione nella voce – in cui ricevo fino a una ventina di chiamate".

Ma se è ignara lei, altrettanto lo sono i multati. Per un kafkiano cortocircuito della tecnologia digitale, che ha dell’incredibile, inquadrando con un iPhone il codice QR stampato sulla multa – che indica anche il codice CBILL per pagare – il telefono prende fischi per fiaschi. Nonostante la sua brillante intelligenza artificiale, l’iPhone non riesce a distinguere fra il codice fiscale del Comune e il numero del telefono fisso della signora Caterina, che pure ha qualche cifra in meno. E così si finisce per fare una chiamata che squilla dritto nel salotto di Lanzo Torinese. Utilizzando uno smartphone Android, il procedimento è un po’ meno immediato. Ma, con qualche clic in più, il risultato è lo stesso.

La signora, costretta suo malgrado a vestire i panni di centralinista di call center, spiega a tutti, con la pazienza regalata dagli anni, che hanno sbagliato numero. "Gli dico che hanno chiamato un’abitazione privata, che non posso aiutarli con le loro multe". Qualcuno, pur perplesso (chi non lo sarebbe?) chiede scusa. "Altri, forse pensando a uno scherzo, rispondono in modo sgarbato e riattaccano bruschi", afferma la signora.

Infastidita da questa situazione all’apparenza non risolvibile, la signora ha telefonato al Comune di Bologna. "Non so con chi ho parlato – ricorda –, ma mi hanno risposto che a loro il problema non risulta".

Alcune segnalazioni da parte di bolognesi multati sono finite sulla scrivania di Gian Marco De Biase, consigliere comunale civico (‘Bologna ci piace’). "Questo problema causa disagio ai cittadini e, ancora più grave, fastidio e stress a una anziana signora che nulla c’entra. Auspico che il Comune faccia pressioni su BomoB perché risolva immediatamente questa situazione, molto spiacevole".

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