’Mutaforma’: la ceramica si trasforma nel nome di Carlo Zauli

In mostra a Palazzo Vizzani le opere del grande ceramista in dialogo con quelle di artisti che ha ispirato

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La ceramica prende vita, si trasforma, si ibrida e muta. ’Mutaforma. Mutazioni ceramiche del codice CZ’ ripercorrere l’evoluzione di artisti contemporanei che hanno studiato Carlo Zauli, famoso scultore ceramico del ‘900. La mostra (a Palazzo Vizzani in via Santo Stefano 43 fino al 30 ottobre) evidenzia il concetto di metamorfosi contemporanea. "Mutaforma nasce da un progetto sperimentale – spiega Matteo Zauli, figlio dello scultore e fondatore del Museo Carlo Zauli di Faenza –. Siamo riusciti a trasformare il laboratorio in un centro culturale e attraverso residenze artistiche, a creare quasi in modo inconsapevole, questa collezione". Con questa esposizione negli spazi dell’associazione Alchemilla a Palazzo Vizzani il Collettivo NN, curatore dell’evento, è riuscito a portare nuove riflessioni su Carlo Zauli e sulla ceramica contemporanea. "In ogni stanza l’opera di Zauli è in dialogo – anticipa una delle curatrici del Collettivo – con gli altri artisti mostrando come questi hanno attinto a questo ‘codice genetico CZ’". Dal 2003 il Museo Carlo Zauli collabora con diversi artisti come Salvatore Arancio, Pierpaolo Campanini, David Casini e tanti altri. Un percorso che ha permesso di restituire l’ibridazione tra l’ereditàa del maestro Zauli e la cultura ceramica di Faenza.

ma. bo.

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