Salviamo il Nettuno, Martina Grimaldi: "Valorizziamo i nostri tesori. Così Bologna conquisterà il mondo"

La regina del nuoto: "Basta un piccolo contributo" di Alessandro Gallo VIDEOAPPELLO Paolo Cevoli: "Un eurino per salvare il Nettuno" IL NOSTRO SPECIALE Salviamo il Gigante

Martina Grimaldi (Ap)

Martina Grimaldi (Ap)

Bologna, 31 marzo 2015 -  COSÌ legata al Nettuno da averne uno in casa. Martina Grimaldi, 26 anni, regina del nuoto di casa nostra – bronzo ai Giochi di Londra nel 2012, più volte campionessa del mondo nel nuoto di fondo – scende in campo, pardon, in vasca, per difendere uno dei simboli di Bologna. «Il Nettuno è come le Due Torri, come Piazza Maggiore. Uno dei simboli di Bologna, della mia città. Dobbiamo sentirci tutti parte in causa. Dobbiamo adoperarci per il restauro». Di un monumento che lei possiede, in piccolo, in casa. «L’amministrazione comunale mi ha conferito un premio prestigioso. A maggio dello scorso anno, mi hanno assegnato il Nettuno d’oro. Sono orgogliosa. Ora che è partita questa campagna di sensibilizzazione, mi sento coinvolta in doppia veste». Bologna, la città d’acqua. «Conosco la storia, anche se un ripasso non guasterebbe. So dell’esistenza dei canali. E poi, passatemi la battuta, Bologna è diventata una città d’acqua perché negli ultimi tempi stiamo raccogliendo ottimi risultati proprio dal nuoto».  

In difesa del Nettuno. Anche se lei, da sempre, è innamorata di piazza Santo Stefano. «Vero, ci sono degli scorci incredibili. Però, prima di tutto, sono innamorata della mia città. Qua sono nata, qua sono cresciuta. Qua passo gran parte della mia vita». Tra un mese volerà a Cancun in Messico. Poi potrebbero esserci i Mondiali a Kazan: ha mai fatto i conti di quanti giorni in un anno resta fuori città? «No. Non l’ho mai fatto. Forse mi spaventa l’idea. Nuotare è la mia vita e questo mi porta un po’ ovunque. Quando rivedo San Luca e i portici, però, mi sento a casa. Mi sento protetta». Il nuoto la porta in giro per il mondo. Come ‘ambasciatrice’ (dello sport) di Bologna all’estero potrebbe coinvolgere altre persone? «Quando sono fuori mi capita spesso di parlare di Bologna. La conoscono in tutto il mondo. Dobbiamo valorizzarla ancora».

Come? «Beh, mi sembra che il messaggio che parte in questi giorni per il Nettuno sia chiaro. Dobbiamo valorizzare i nostri tesori, dobbiamo custodirli bene. Così facendo attireremo turisti da tutto il mondo». Che ne dice di promuovere Bologna e il Nettuno anche l’anno prossimo in Brasile dove, casualmente, ci saranno i Giochi Olimpici? «Sono molto scaramantica. Ma il mio sogno è quello. Ora, però, occupiamoci solo del Nettuno. Invito tutti quelli che hanno disponibilità, piccole o grandi che siano, a offrire generosamente il loro contributo per una giusta causa». 

di Alessandro Gallo

 

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