Noi, orgogliose di quella candidatura

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Paola

Lazzari Pallotti*

Tirare la sfoglia è una tradizione, un’arte che si tramanda di famiglia in famiglia e che da sempre caratterizza i nostri territori. Un’eccellenza che negli anni ha trovato un suo posto nella storia della cucina bolognese e il giusto riconoscimento da parte degli esperti del settore, trasformando il mestiere di sfoglina in punto di riferimento per chiunque decida di intraprendere una carriera nel settore della ristorazione. Come associazione della Sfogline bolognesi, quindi, abbiamo accolto con orgoglio e assoluto interesse la proposta di candidare le sfogline a patrimonio dell’umanità Unesco e siamo pronte a dare il nostro contributo per fare in modo che la proposta si trasformi poi in realtà. Decidere di diventare sfoglina, d’altronde, non è una scelta facile. Richiede dedizione, passione e un rispetto unico per le tradizioni della nostra cucina, perché tirare la sfoglia richiede regole e tempi precisi, che non possono essere cambiati. È per questo che il mestiere di sfoglina è e rimarrà unico nel suo genere, nonostante il passare degli anni e le trasformazioni che avvengono in cucina. Fondamentale, quindi, diventa riuscire a tramandare ai giovani la nostra tradizione, perché il mestiere della sfoglina è un bene unico e prezioso che non va sprecato. Tirare la sfoglia, d’altronde, è un rito. Un rito centenario che nel diventare patrimonio dell’Unesco vedrebbe riconosciuto il suo valore storico e culturale che da sempre caratterizza e dà valore al nostro territorio e alla nostra cucina.

*Presidente Associazione Sfogline Bolognesi

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