Arriva da fuori città anche Paolo Spada, dalla provincia di Ravenna. "Non ero a conoscenza dell’omicidio avvenuto nella notte tra il 24 e il 25 settembre. Tuttavia, è un episodio che non mi sorprende perché sono cose che noi bancarellisti alla Fiera del Libro vediamo accadere tutti i giorni e a ogni ora del giorno", dice Spada. Nonostante tutto, anche se il passaggio di pusher è frequente, "qui dentro mi sento al sicuro". "A meno che non attraversino per scappare dalla polizia – prosegue Spada –, di solito non transitano all’interno dello spazio fieristico e, soprattutto, perché dei libri non gli interessa e quindi non passano a fare danni o a rubare qualcosa". Però, lamenta Spada, "da anni la situazione è questa" e allora lo spazio della Fiera del Libro è come se fosse una bolla chiusa con all’esterno, intanto, il Far West. "Appena esci da questa ‘bolla’, vedi quanto è eccessiva la situazione: bottigliate e accoltellamenti accadono a ogni ora del giorno", rammenta Spada.
La Fiera del Libro dura 45 giorni in autunno e 45 giorni in primavera, dunque, "noi in 90 giorni vediamo almeno 3-4 accoltellamenti e altrettanti omicidi. È vero anche che venendo da fuori non è un bello spot per la città. Io parcheggio davanti alla stazione e da lì arrivo ogni giorno, camminando ti accorgi davvero di quanto siano ormai presenti e ben radicati in questo spazio di territorio, questi elementi criminali", chiude Spada.