Notte di razzie a Riale per la ’banda del tombino’ Cinque colpi in poche ore

Nel mirino dei ladri bar, gelaterie e un negozio di abiti da sposa I titolari: "Hanno distrutto le vetrine per rubare poche decine di euro"

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ZOLA PREDOSA

Gabriele Mignardi

Terza incursione per la ‘banda del tombino’ che anche l’altra notte ha messo a segno almeno quattro attacchi ai danni di altrettanti locali o negozi di Zola. Così dopo i due raid di Lavino e Riale, stavolta è toccato a Zola Chiesa e Ponte Ronca subire le azioni spregiudicate di quella che con ogni probabilità è la stessa banda, composta da due o tre persone, che le porte e le vetrine le spalancano a forza di lancio di coperchi di tombini. Si muovono così a mani libere, e sul posto utilizzano questi pesanti manufatti di cemento come fossero arieti o mezzi da scasso.

E’ successo a Lavino, a Riale, ed è successo nuovamente nella notte tra martedì e mercoledì a Ponte Ronca. Alle due è suonato l’allarme di Luca, il gestore della gelateria Ghironda Ice, che è stato svegliato dal segnale dell’effrazione avvenuta dalla porta posteriore del grande chiosco che sta a fianco delle scuole e al centro del giardino pubblico alle porte del borgo. «Sono stati fulminei , perchè dopo avere sfondato la porta a colpi di tombino si sono diretti subito alla cassa -spiega il gestore, infuriato per l’accaduto- Per pochi spiccioli hanno fatto un danno da migliaia di euro. Puntavano esclusivamente ai soldi e ci scommetto che prima di tornare di notte avevano fatto un sopralluogo, sennò non si spiega che per trovare il coperchio del tombino siano andati diretti là dietro...".

Nel corso della razzia i ladri sono transitati nel cortile della cantina Lodi Corazza, dove hanno avuto modo di rubare altri spiccioli tenuti nel cruscotto delle auto parcheggiate nel cortile. Ma è sulla via Risorgimento, nel centro di Ponte Ronca, che un automobilista ha avuto modo di notare l’azione dei malviventi. Tre secondo la sua segnalazione al 112 che ha chiamato dall’auto. La pattuglia dei carabinieri è arrivata sul posto pochi minuti dopo, ma il danno alla porta di ingresso della Boutique della sposa era già stato fatto.

«Con quel tombino – racconta la titolare Monica Predieri - hanno sfondato una porta robusta, con un cristallo massiccio, abbattuto di brutto solo con l’obiettivo di raccimolare poche decine di euro che stavano nella cassa. Dei disperati! Che però hanno fatto un bel danno, anche se stavolta almeno la cassa l’hanno lasciata sul bancone,,,", commenta riferendosi al furto subito nove mesi fa.

Nessun bottino, neanche spiccioli, dal tentativo messo a segno forse prima delle due al bar del palasport e piscina Venturi a Zola Chiesa. Mario Follari mostra i segni della forzatura della porta di ingresso al punto di ristoro.

«Sono riusciti ad entrare forzando la serratura ed una volta dentro hanno puntato dritti alla cassa, Che lasciamo sempre completamente vuota. L’allarme ha suonato e così son scappati a mani vuote", racconta Follari.

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