Nuovo rettore Unibo, la Finocchiaro è in pole. Si va verso il ballottaggio

In tanti pensano sia il momento del la prima donna alla guida dell’Università. Chi sono i cinque i candidati in campo: il secondo turno (con le sue incognite) è vicino

Francesco Ubertini, rettore dell'Università di Bologna (FotoSchicchi)

Francesco Ubertini, rettore dell'Università di Bologna (FotoSchicchi)

Bologna, 10 febbraio 2021 - I ‘grandi elettori’ danno per certo il ballottaggio: nessun candidato, con cinque nomi forti sul tavolo, dovrebbe riuscire a raccoglie la maggioranza assoluta al primo turno. Così la corsa al rettorato dopo Francesco Ubertini – vincitore (contro molti pronostici, pure lui al ballottaggio) contro Gianluca Fiorentini quasi sei anni fa – si accende improvvisamente.

Da qui a giugno tutti i passaggi tecnici (compresa la vitale raccolta delle firme) per far scattare la gara, ma ormai lo schieramento è chiaro: ufficialmente si sono candidati Giuliana Benvenuti (Lettere) e Pier Paolo Gatta (Veterinaria), mentre Giusella Finocchiaro, presidente della Fondazione del Monte e docente a Giurisprudenza, ha dato la propria disponibilità. Restano Giovanni Molari, che potrebbe essere il vero rivale di Finocchiaro nella competizione, e Maurizio Sobrero, che da Economia provò già la corsa nel 2015.  

Che sia il momento di una donna è sulla bocca di tutti da molto tempo. Lo ha dimostrato, anche con l’iconografia, il rettore Francesco Ubertini: ‘spostati’ i ritratti dei suoi predecessori, nella sala dei ricevimenti troneggia un ritratto di Laura Bassi, prima docente al mondo a ottenere una cattedra universitaria. E più volte Ubertini ha parlato della possibilità di una "rettrice" dopo di lui.

Ecco perché Finocchiaro è sempre stata in pole position e, dopo aver rotto gli indugi, è ora vista come la favorita nella corsa. Giurisprudenza voterà compatta, anche per avere una guida dopo Fabio Roversi-Monaco, ma Finocchiaro (che è la più nota e trasversale fra i candidati, anche in virtù del suo impegno nella fondazione bancaria) otterrà l’appoggio di altri pezzi da novanta. È vista, infatti, come la più vicina fra i papabili al rettore in carica Francesco Ubertini, che però ha sempre detto di non voler favorire alcun candidato dopo di lui.  

L’avversario principale di Finocchiaro si potrebbe rivelare Molari, membro del Senato Accademico: attorno a lui c’è Agraria, ma anche parte di Ingegneria (d’altronde Molari è ordinario di Meccanica agraria) e sicuramente Scienze politiche, dove Molari conta su alcuni ‘grandi elettori’. Inoltre Molari è vicino all’ex avversario di Ubertini, l’economista Gianluca Fiorentini, e nell’area la voglia di rivalsa sarebbe grande.

Maurizio Sobrero e i suoi sostenitori sono stati decisivi nel ballottaggio Ubertini-Fiorentini e potrebbero esserlo anche in questo caso, sempre che non sia proprio Sobrero a fare il colpaccio. Anche lui conta su consensi a Scienze Politiche.

Direttore del dipartimento di Scienze aziendali e con un passato nel Mit, Sobrero conta su esperienza e innovazione. Come lui Pier Paolo Gatta, che ieri ha lanciato ufficialmente la corsa, riceverà non solo l’appoggio della sua facoltà (Veterinaria) ma potrà sicuramente contare sull’appoggio di molti tecnici e amministrativi, che si rivelarono decisivi nell’ultima tornata. Molti cattolici guardano anche a Gatta, che potrà essere decisivo nelle alleanze a un eventuale ballottaggio.

Da Lettere arriva Giuliana Benvenuti, impegnata nella Letteratura italiana contemporanea. E’ stata la prima a muoversi e lo ha fatto via web, con anticipo. Oltre alla facoltà, può contare sull’appoggio di molti tecnici ed è vista come la candidata più radicale. D’altronde l’ha messo nero su bianco lei stessa: "Mi candiderò a guidare l’Ateneo in modo indipendente, non sollecitata dall’attuale governance".

Decisivo sarà come sempre l’appoggio del colosso Medicina: nemmeno quest’anno la facoltà ha espresso un nome, tanto che è da Rizzoli che l’Alma Mater non ha un medico rettore. Il contrario di quanto succede, ad esempio, alla Sapienza a Roma. La sensazione è che il voto sarà balcanizzato e non ci sarà un’indicazione unitaria.  

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