PAOLO ROSATO
Cronaca

Bologna: morto Paolo Pagani, titolare della storica osteria Vito

Aveva 73 anni. Era il figlio del fondatore del locale, famoso teatro di sfide di prosa, poesia e musica tra Guccini, Dalla e altri grandi cantautori bolognesi. Un amico: "La trattoria andrà avanti nel suo nome"

Paolo Pagani, morto a 73 anni, nella storica osteria Da Vito di Bologna

Paolo Pagani, morto a 73 anni, nella storica osteria Da Vito di Bologna

Bologna, 15 febbraio 2022 - E' scomparso all'improvviso ieri Paolo Pagani, 73 anni, titolare della storica e mitica Trattoria 'Da Vito' in Cirenaica, a Bologna. Siamo in via Musolesi, all'incrocio con via Paolo Fabbri, nel posto dove i grandi cantautori bolognesi negli anni '60, '70 e '80 si incontravano per bere, conversare, suonare. Massimo riserbo in trattoria, rimasta comunque aperta nel giorno del lutto. Pochissima voglia di parlare da parte degli amici, il ricordo di Luca Messina: "Questa trattoria andrà avanti nel nome e nel ricordo di Paolo".

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Pagani era infatti il figlio di quel Vito che ha aperto la trattoria, ancora meta di pellegrinaggio sia per l'ottimo stinco, sia per il bagaglio di ricordi. Francesco Guccini è stato tra i più assidui frequentatori del locale, con lui tra gli altri Lucio Dalla, Gianni Morandi, Gaetano Curreri, anche Vasco Rossi. 

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Pagani era già ricoverato in ospedale e se ne sarebbe andato per un malore improvviso. Così raccontava la vita in trattoria in una delle più recenti interviste con il Carlino (qui il'articolo completo). "Francesco (Guccini) arrivava qui non in orari da cena, spuntava verso mezzanotte e non andava via mai prima delle 4 di mattina. Non prima che finissero le agguerrite competizione di tarocchino bolognese, un gioco di carte nato nelle corti europee nel ‘500, che qui ebbe grande fortuna e divenne, caso unico nella storia, un gioco popolare, che faceva incontrare i nobili e il popolo. Erano le uniche occasioni nelle quali un ciabattino aveva pari dignità di un marchese. E questo ha sempre affascinato Francesco".

"Apprendo con grande dispiacere della scomparsa di Paolo Pagani, titolare della storica trattoria ‘Da Vito’, luogo simbolo per diverse generazioni della Bologna ‘biassanot' - è il cordoglio del sindaco di Bologna, Matteo Lepore -. Un locale che conserva storie e aneddoti di grandi artisti e che avrà sempre un posto speciale nel cuore di molti bolognesi".

La nascita e la storia della Trattoria da Vito

"Ricordiamo come Paolo ha rappresentato per decenni un punto di eccellenza sia per la cucina tradizionale bolognese, sia per la cultura sotto le Due Torri. Con il suo modo di fare e con il suo locale, aveva saputo unire due elementi del Buon Vivere, tipici della cultura Petroniana", è il pensiero di Massimo Zucchini e Loreno Rossi, rispettivamente presidente e direttore di Confesercenti Bologna. 

In occasione delle celebrazioni del 70esimo anniversario di nascita dell’associazione, il 18 settembre 2018 Confesercenti aveva assegnato a Paolo Pagani un premio di riconoscimento per i 70 anni interrotti di attività della Trattoria da Vito. Consegnato dal musicista Jimmy Villotti e dal cantante Luca Carboni, il premio a Paolo Pagani venne accompagnato da 105 secondi di applausi.

"La Trattoria Da Vito – raccontò in quell'occasione Pagani – è stata fondata nel 1948. Proprio come la Confesercenti. E anch’io sono nato in quell’anno. Mio padre Vito abitava alla Cirenaica, dove è poi sorta ed è tuttora in attività la trattoria, in via Musolesi 9. Prima cuoca: Rosa Fenara, mia madre, che ben presto mollò il lavoro di sarta. All’inizio era una mescita di vini per artigiani, negozianti, tipografi e i tanti operai, muratori, scalpellini e birocciai che, frenetici, si davano da fare per ricostruire un quartiere interamente distrutto dai bombardamenti degli Alleati che sganciavano le bombe sulla vicina ferrovia. La seconda svolta arrivò all’inizio degli anni ’70, con l’apertura del quotidiano Il Foglio, fondato e diretto dal professor Pedrazzi. Ben presto la più fervida intellighenzia bolognese come Bedini, Francesconi, Insolera, Panebianco e lo stesso Pedrazzi cominciarono a frequentare la Trattoria. A stretto giro di tempo varcarono la soglia della trattoria i maggiori uomini di spettacolo dell’epoca: Dario Fo e Franca Rame, Giorgio Gaber, Lucio Dalla, Francesco Guccini, Luca Carboni e tanti altri. E poi tanti politici, anche nazionali, come Craxi, sindacalisti e cooperatori. Nel 1966, più di 50 anni fa, sono subentrato a mio padre nella gestione della trattoria, dopa aver fatto i miei bravi studi con i maggiori luminari dell’Alma Mater".