Bologna, raffica di pignoramenti dal Comune

Per tasse, multe o tributi non pagati: centinaia di conti correnti bloccati per recuperare crediti

Un istituto di credito ha ricevuto circa 140 atti di pignoramento

Un istituto di credito ha ricevuto circa 140 atti di pignoramento

Bologna, 14 luglio 2018 - Una pioggia di pignoramenti. Di conti correnti, stipendi e pensioni. Il Comune passa all’incasso di multe, tasse e tributi non pagati. In questi giorni, centinaia di bolognesi si ritrovano con prelievi forzosi dalle proprie buste paga o con i conti correnti bloccati. «Siamo a circa 140 casi solo nella nostra banca», calcola il direttore di una filiale di un istituto di credito locale.

Fatti i conti, si può ipotizzare un aumento degli atti di pignoramento rispetto alla media. Per il Comune, però, non si tratta di una situazione straordinaria. «È l’effetto di una sempre più accurata ed efficiente attività di controllo» sui mancati pagamenti, spiega Davide Conte, assessore al bilancio di Palazzo d’Accursio: «Stiamo consolidando le procedure, non ci sono novità particolari».

Il conto finale, va detto, è salato. A volte salatissimo. Un accesso alla Ztl senza permesso – sanzione di 95 euro lievita nel tempo. Fra interessi di mora e spese varie, in pochi anni schizza a sfiorare i 900 euro, quasi dieci volte la cifra di partenza. Il passo successivo – in caso di ulteriore, mancato pagamento – è la citazione davanti al giudice.

Marco Lisei, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, ricorda come «le condizioni di riscossione» del Comune di Bologna siano «molto più severe che nel resto d’Italia». L’atto di pignoramento è «una procedura invasiva». Attivarla in estate può «creare disagi e ansie a chi, specialmente gli anziani, si trova all’improvviso con il conto corrente bloccato o la pensione decurtata magari durante le ferie, non in città».

Lisei auspica «una maggiore sensibilità», da parte dell’amministrazione, specie verso i contribuenti più deboli. «Dispiace – afferma – che la stessa rigidità non venga sempre adottata con tutti». Ogni riferimento «ai centri sociali che in passato, come Atlantide a Porta Santo Stefano, o tutt’ora, come Xm24 alla Bolognina, utilizzano immobili del Comune, è puramente voluto».

L’atto di pignoramento del Comune può riguardare entrate tributarie (tassa rifiuti, Imu, imposta di soggiorno) ed extratributarie (sanzioni del codice della strada, servizi scolastici, sanzioni amministrative).

È l’ultimo atto (preceduto dall’ingiunzione di pagamento) del procedimento di riscossione forzosa che il Comune – che dal 2012 gestisce direttamente la riscossione coattiva delle proprie entrate – avvia nei confronti di chi non paga quanto dovuto.

Dal 2005, la legge prevede la possibilità di pignorare conti correnti o stipendi dei contribuenti debitori – grazie agli estremi ricavati dalla banca dati dell’Agenzia delle entrate – senza l’obbligo di richiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria.

 

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