PAOLO ROSATO
Cronaca

Pizzeria costretta a chiudere a Bologna: “Abbandonati dal Comune”

Carlucci della Don Peppino di via delle Moline: “Due anni di mancati incassi, così i debiti sono aumentati. Prima la pandemia, poi i lavori davanti alle vetrine”

Massimiliano Carlucci e la pizzeria Don Peppino all'angolo tra Moline e via Capo di Lucca a Bologna

Massimiliano Carlucci e la pizzeria Don Peppino all'angolo tra Moline e via Capo di Lucca a Bologna

Bologna, 27 luglio 2023 – “Ho firmato il subentro in questi locali due mesi prima del Covid. Poi il disastro. Finito il Covid, sono cominciati i cantieri per la riqualificazione di via delle Moline, un altro disastro. Mi hanno piazzato i bagni chimici davanti alle vetrine, nessuno vedeva la pizzeria. Il risultato è che a settembre per i debiti arriva l’ufficiale giudiziario e sono costretto a chiudere. Nel frattempo, il Comune si è girato dall’altra parte”.

E’ amarissimo il resoconto di Massimiliano Carlucci, che con il fratello gestisce la pizzeria ‘Don Peppino’ che fa angolo tra Moline e via Capo di Lucca. L’incontro in Comune di lunedì è andato male: il titolare del locale, per cercare di ripianare "due anni di mancati incassi", spiega lui, si aspettava un altro tipo di approccio da parte dell’amministrazione. "Pensavo di meritare un po’ di ossigeno per rientrare degli affitti a vuoto, un indennizzo di nove mesi, un ristoro. Non è colpa mia se non ho incassato, il locale dopo il Covid è stato nascosto dai lavori – aggiunge Carlucci –. La giunta Lepore ci aveva promesso che ci sarebbe venuta incontro, prima delle elezioni. Lunedì invece ci hanno semplicemente ipotizzato una riduzione Tari del 20% sul 2024. Io però ho un affitto da quasi 3mila euro al mese, abbiamo due famiglie da mantenere, siamo in grande difficoltà. Cosa facciamo? Chiudiamo, abbiamo già lo sfratto a settembre, il 20 ce ne dovremo andare e lasceremo qui pure le attrezzature nuove. Ci hanno abbandonato come se fossimo dei delinquenti".

Da quanto filtra da fonti comunali, il cantiere di via delle Moline sarebbe dovuto durare almeno sei mesi (tecnicamente è durato meno) per dare la possibilità alle attività commerciali di via delle Moline di avere particolari esenzioni. Sul tema è molto critico Nicola Stanzani (Forza Italia). "Il caso di ‘Don Peppino’ farebbe quasi sorridere. Se non fosse per il dramma di questi imprenditori/lavoratori che, purtroppo, non avranno da pagare nessuna tassa dei rifiuti nei prossimi mesi e quindi nessuno sconto di cui fruire – sottolinea il consigliere comunale –. Mentre dovranno reinventarsi un’occupazione per rientrare degli investimenti. Ma quel che deve preoccupare l’intera città è sapere che, in vista dei prossimi cantieri del tram, questa sarà l’attenzione che il Comune avrà per i commercianti".

Poi Felice Caracciolo (FdI): "La giunta deve prevedere risorse per chi viene danneggiato dai lavori pubblici – aggiunge il consigliere –. Provveda ad aiutare questa attività, ci sono persone che rischiano di perdere lavoro e risparmi. E’ solo una anticipazione di quanto si vedrà con il tram". Interviene infine anche l’ex candidato sindaco del centrodestra, Fabio Battistini (Bologna ci piace): "Carlucci rimane inspiegabilmente fuori dagli aiuti, quell’esenzione della Tari suona come una presa in giro".