DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Prima paziente e poi infermiere, Cristian: "Scelta ispirata da voi del Rizzoli di Bologna"

La commovente lettera al personale scritta da Cristian Zaprov, operato a 15 anni a entrambe le ginocchia "Avete curato la patologia e l’anima, motivandomi quando cercavo di dare un senso alla mia vita"

Prima paziente e poi infermiere  "Scelta ispirata da voi del Rizzoli"

Prima paziente e poi infermiere "Scelta ispirata da voi del Rizzoli"

Bologna, 18 gennaio 2023 – "Nella mia vita voi, professionisti sanitari, e il Rizzoli, ospedale di eccellenza, siete entrati due volte, perché prima mi avete curato e poi perché mi avete ispirato a diventare infermiere".

Cristian Zaprov, 21 anni, di Piacenza, durante le festività natalizie ha deciso di mettere nero su bianco i suoi sentimenti e di scrivere una lettera di ringraziamento agli operatori dell’Istituto ortopedico che lo hanno conosciuto da ragazzino, durante i ricoveri seguiti a due interventi chirurgici, lo hanno visto crescere, e adesso, tra un controllo e l’altro, seguono i suoi studi in Infermieristica.

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La lussazione di entrambe le rotule, i dolori alle ginocchia e le difficoltà a rimanere in equilibrio avevano portato l’adolescente sotto le Due Torri. "La prima tappa all’ospedale Gugliemo da Saliceto di Piacenza, lì ero andato per una visita dal dottor Giovanni Trisolino del Rizzoli, è stato lui che ha compreso quali erano i miei problemi e poi mi ha operato alle ginocchia", ricorda il futuro infermiere.

"La lettera vuole essere un elogio a tutti voi, vorrei raccontarvi la mia storia, iniziata nel lontano 2016, quando all’età di 15 anni appena compiuti vengo operato per una lussazione delle rotule. Quel momento per me è stato traumatico – ammette –, senza ombra di dubbio. Tutto d’un tratto mi sono dovuto riadattare al mio corpo e ai suoi nuovi limiti, come un bimbo di un anno che impara a camminare, con la differenza che io avevo i brufoli sul viso".

Cristian ricorda che "ogni pensiero che avevo era sbagliato, non potevo più andare a giocare al parchetto o andare a fare gli allenamenti di calcio. Ma poi, alla fine, sono rinato. E in quel periodo, quel brutto periodo della mia vita c’eravate voi, a curarmi giorno e notte, a starmi vicino, a farmi sorridere e alleviare il dolore: dottori infermieri e dottori medici che dietro la divisa hanno un cuore grande grande. Quanto lavoro, studio, notti insonni e festività saltate per essere lì ad aiutare il prossimo. Solo ora lo capisco, siete fantastici. Avete tutti uno spirito pazzesco, è proprio vero che infermieri o medici si nasce", scrive Cristian.

È il momento della commozione e qui si rivolge agli infermieri della Pediatria. "Avete saputo curarmi in ogni sfaccettatura, oltre la patologia avete curato anche il mio stato d’animo. E in realtà avete fatto molto di più: avete ispirato e motivato un ragazzo che era alla ricerca del senso da dare alla sua vita. Oggi, a distanza di quasi 7 anni, sono al 3º anno di Infermieristica dell’Università di Parma e questo è accaduto grazie a voi, che mi avete insegnato a non mollare mai. Nel 2016 sono rinato, e sono rinato infermiere. Vi prenderò come esempio, sperando di ritrovarvi un giorno, ma stavolta come colleghi".

Adesso la priorità di Cristian, che compirà 22 anni a giugno, è quella di concludere gli studi, senza però dimenticare coloro che lo hanno aiutato, verso i quali mostra un’autentica gratitudine. E come regalo ha deciso di spedire una lettera in ospedale.

"Sono poche righe, lo so, ma spero di avervi reso almeno un po’ fieri del lavoro che fate e di come lo fate. Chiudo con una frase che mi disse un infermiere del reparto: ’Essere infermiere o medico non è semplice, ma se ci metti il cuore tutto è più bello, ne vale la pena’. Parole che porto con me da quel giorno in cui ho varcato la porta".

Il ringraziamento finale al chirurgo ortopedico: "È una persona speciale, mi ha sempre sostenuto, è anche grazie a lui se tra poco ci sarà un nuovo dottore infermiere sul territorio. Voglio bene a tutti".

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