Pronto soccorso in crisi Il piano del Sant’Orsola contro le lunghe attese "Aggiunti 42 posti letto"

Le unità però vengono tagliate in diversi reparti, chirurgia compresa. La direttrice generale del Policlinico, Chiara Gibertoni:. "Ci sarà un rallentamento nello smaltimento degli interventi in lista"

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di Monica Raschi

Dopo i casi di pazienti che hanno atteso in Pronto soccorso oltre un giorno prima di avere un posto in reparto, il Sant’Orsola corre ai ripari e mette a disposizione 42 letti che dovrebbero servire ad allentare l’attesa. Ma tali letti arrivano a scapito dei vari reparti che vedono così tagliata la possibilità di effettuare un numero maggiore di interventi e allentare, così, le liste d’attesa chirurgiche. Il piano è stato presentata dalla direttrice generale del Policlinico, Chiara Gibertoni e dalla direttrice sanitaria, Consuelo Basili. "Da ottobre il numero di pazienti trattati giornalmente al Pronto soccorso generale, escludendo quelli ortopedici, è stato di oltre i 200 al giorno, con un minimo di nove e un massimo di 20 pazienti trattati in area Covid – spiegano le direttrici –. Questo ha imposto una serie di misure straordinarie per supportare l’attività di ricovero urgente almeno fino al periodo natalizio, considerato anche che ai problemi dovuti al Covid si affianca, quest’anno, il picco dei casi di influenza in anticipo di circa un mese rispetto agli anni scorsi". Di fatto la riduzione degli interventi si sarebbe comunque verificata a ridosso delle festività, ma questo anticipo farà slittare almeno 25 operazioni già programmate nella settimana dal 12 al 22 dicembre (escluse quelle di tipo oncologico e in regime di urgenza).

La direttrice generale fa notare l’alto numero di interventi effettuati da gennaio fino alla fine di agosto, 17mila, e di come anche per quanto riguarda le vecchie liste di attesa, determinate dai rallentamenti nelle prestazioni causati dalla pandemia, siano stati raggiunti ottimi risultati (effettuati 12.700 interventi, ne restano 3.700). Questa nuova emergenza, purtroppo, al momento non permetterà di eguagliare tali performance.

Gibertoni e Basili fanno sapere che il piano già stato presentato ai professionisti e ai sindacati, aggiungendo che è "stata avviata la richiesta di turni aggiuntivi per i dirigenti delle discipline internistiche e specialistiche per supportare il Pronto soccorso nelle giornate festive per la presa in carico precoce dei pazienti in attesa di ricovero".

Sul fronte del Covid, invece, Gibertoni informa che al momento sono un centinaio i pazienti ricoverati, di cui 70 nelle ‘bolle’ (stanze nelle unità operative dove ci sono i pazienti ricoverati per una determinata patologia ma che hanno anche contratto il virus) e 30 in reparto. Sul punto, la direttrice generale ricorda che dal primo dicembre è in fase di riconversione a reparto Covid la Geriatria del padiglione 2, con una dotazione di 36 posti letto in cui si trovano, appunto, i 30 pazienti Covid attualmente ricoverati in reparto. Questa riconversione, spiega, è stata decisa in quanto "non era più possibile andare avanti con le sole ‘bolle’".

Attualmente sono ricoverati, all’interno del Policlinico, cento pazienti colpiti anche dal coronavirus. Ma se per il Covid è previsto un appiattimento dell’onda infettiva, non è così per quella influenzale che nonostante l’arrivo decisamente anticipato, proseguirà la sua corsa – queste le previsioni allo stato attuale – fino almeno a Capodanno.

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