
Il comitato nato per salvare il presidio di Bazzano dalla chiusura non si fida della sospensione: assemblea pubblica nell’ex municipio
Presentato ufficialmente il comitato "Salviamo il Pronto soccorso di Bazzano". Nell’ex sala consiliare gremita di cittadini del municipio di Bazzano hanno fatto la loro prima uscita pubblica i vertici di questo comitato che si batte contro il declassamento di questa struttura sanitaria che serve un bacino di 110 mila abitanti: il presidente Andrea Lolli, già sindaco di Bazzano dal 1980 al 1985, e i suoi vice presidenti Pina Alaimo di Castello di Serravalle e Roberto Labanti di Crespellano. Presente in sala anche Milena Zanna, sindaca di Valsamoggia. E con lei Simone Rimondi, consigliere comunale di Civicamente Samoggia, e Vanni Pancaldi, consigliere del Movimento 5 Stelle, che hanno aderito al comitato che nei prossimi giorni sarà formalizzato da un notaio.
Adesione e sostegno anche dai sindacati di categoria rappresentati da Michele Vaira (Fp-Cisl), Massimo Aufieri e Vincenzo Violante (entrambi di Uil-Fpl). "Questo comitato – ha subito sottolineato Andrea Lolli – punta a raccogliere le opinioni dei cittadini e ad aprire un confronto con le istituzioni per far recedere la Regione dalla decisione di chiudere il Pronto soccorso di Bazzano, per ora solo sospesa per sei mesi. Tre i valori sulla quale sarà impiantata la nostra azione: la partecipazione più ampia dei cittadini, la difesa del diritto alla salute, la natura non elettorale e partitica del comitato, che rappresenterà tutte le persone che abitano nel nostro distretto sanitario".
"Posto che il Pronto soccorso di Bazzano – ha puntualizzato il suo vice Labanti – nel 2024 ha avuto 17.945 accessi, di cui 11.619 in codice bianco o verde, e che i codici rossi e arancioni sono stati 1.267, stabilizzati al Maggiore di Bologna, resta da sapere che fine faranno i 5.060 codici azzurri (14 al giorno) se si declassa il Pronto soccorso di Bazzano a Punto di primo intervento?". "In settembre – ha aggiunto la sindaca Milena Zanna – ci aspettiamo dalla Regione una risposta chiara e precisa. Abbiamo ribadito che vogliamo partecipare a più tavoli e che vogliamo testare l’organizzazione dei pronto soccorso. A Bazzano abbiamo le giuste figure professionali e servizi di qualità che vogliamo migliorare e potenziare con altri servizi come i parcheggi". "Se andasse in porto l’operazione della Regione – hanno ricordato i sindacalisti – l’Ausl di Bologna ne ricaverebbe tre medici e cinque infermieri. E dove vanno? Tutti a Bologna? Non si vede lo scopo preciso di questa operazione. Soprattutto per un territorio come quello dei comuni della Bazzanese sui quali insistono importanti attività economiche".
Nicodemo Mele