"Proposta di bandiera e pericolosa, all’estero non esiste reciprocità"

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Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, il vostro giudizio sul passo in avanti di Palazzo d’Accursio sulla cittadinanza italiana ai bambini stranieri resta fermamente negativo.

"E’ una proposta frutto dell’ignoranza e dell’incompetenza, quello che è stato presentato dal Comune è un testo che non ci ha sorpresi: come avevamo detto, non ha valore alcuno. Qualcuno, lo Ius Soli di Bologna, lo sta già ribattezzando ‘Ius Sola’. Dico di più, credo che sia una proposta pericolosa per le famiglie, per i bambini stranieri e per gli italiani".

Perché pericolosa?

"Prima di tutto c’è una violazione dell’art.16 della Costituzione italiana. L’Italia ha l’istituto della doppia cittadinanza, ma ci sono stati africani, mi vengono in mente il Senegal e la Costa d’Avorio, che la negano. Di fatto, quindi, sarebbe un bel problema rientrare nel proprio Paese per quei bambini dopo essere diventati italiani: se diventano italiani non sono più africani".

Lei dice che quindi sono diversi le problematiche tecniche, per così dire, oltre quelle sostanziali?

"Al netto della nostra contrarietà assoluta dal punto di vista valoriale, la cittadinanza italiana non si regala, rileviamo che ci sono aspetti tecnici che chi fa questa proposta mostra di ignorare. Penso oppure al Pakistan, Paese dove esistono forti discriminazioni nei confronti della donne. Se diamo la possibilità a una famiglia pakistana di scegliere, qui a Bologna, cosa succede, scelgono di dare la cittadinanza italiana al maschietto piuttosto che alla femminuccia? Lo Ius Soli non opera automaticamente, non puoi certo forzare le famiglie a chiedere la cittadinanza".

Chi critica questa proposta solleva anche il nodo della complessa armonizzazione di queste regole con l’ordinamento dell’Unione europea.

"Lo Ius Soli non esiste in alcuna nazione europea. Queste persone maturerebbero diritti che varrebbero in tutta Europa, come la libera circolazione o il diritto di voto. Tu imponi praticamente all’Europa una scelta, ci sono nazioni come la Spagna che non a caso vietano la doppia cittadinanza, e lì hanno il problema dell’enclave di Melilla e Ceuta. Lo ripeto, mi sembra una proposta compiuta nella foga ideologica, sventolata come una bandiera".

Conferma quindi che presenterete formalmente un ricorso in Prefettura contro la decisione del Comune di Bologna?

"Certo, lo faremo. Sorprende che quelle forze cosiddette europeiste dimentichino tutti questi aspetti tecnici, non dimentichiamoci poi che l’Italia già concede dei diritti agli stranieri, si pensi al reddito di cittadinanza che va abolito. Noi andremo avanti con il ricorso in Prefettura, lo facciamo a tutela dei minori stranieri, delle famiglie straniere, degli italiani e della tenuta del sistema Italia".

Paolo Rosato

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