Bologna, radiologo violenta paziente alla visita: "Non ho resistito alla sua bellezza"

La ventottenne è stata vittima di abusi sessuali durante un esame in una struttura della provincia. I carabinieri hanno denunciato un tecnico dell’ambulatorio, subito licenziato, grazie alle tracce biologiche

Una vittima ascoltata in caserma da un carabiniere (foto d'archivio)

Una vittima ascoltata in caserma da un carabiniere (foto d'archivio)

Bologna, 9 giugno 2022 - Approfittando del suo ruolo, ha abusato sessualmente, senza ritegno, di una giovane ragazza durante lo svolgimento di un esame medico, ma è stato incastrato dall’esame del Dna. A finire nel mirino dei carabinieri, ed essere denunciato all’autorità giudiziaria, un tecnico radiologo residente nel bolognese, incensurato, di 49 anni. L’uomo è ora accusato del reato di violenza sessuale.

I fatti risalgono al mese di marzo scorso, ma ci è voluto un po’ di tempo perché gli esami del Dna dessero l’esito che ha incastrato l’uomo.

I fatti. Una atleta 28enne si è rivolta a una struttura sanitaria polispecialistica privata della provincia per alcuni accertamenti. Tra questi anche una radiografia lombosacrale. Ed è proprio durante lo svolgimento di quest’esame che si è consumata la violenza. Il tecnico di radiologia, dopo aver fatto accomodare la paziente sul lettino di spalle, nella posizione che diceva essere più congeniale per eseguire il test, ha iniziato dapprima a palpeggiare la ragazza sul seno, per poi abbassarle velocemente le mutandine. A quel punto, facendo leva sullo sconcerto della ragazza che non capiva la necessità di dover eseguire l’esame completamente nuda, il tecnico radiologo ha abusato sessualmente della giovane per alcuni secondi. Giusto il tempo necessario affinché la povera ragazza realizzasse le reali intenzioni del tecnico.

Sebbene terrorizzata dalla situazione e sotto choc, la giovane ha subito trovato la forza di rivestirsi e di scappare fuori dalla stanza. Giunta nel corridoio della struttura ha incontrato un’infermiera che, vedendola pallida e impaurita, le ha chiesto cosa mai fosse accaduto. Appresi i fatti, la professionista sanitaria ha chiamato subito i carabinieri. I militari di una delle stazioni afferenti alla Compagnia di San Lazzaro di Savena sono subito arrivati nel poliambulatorio e con grande tempestività hanno attivato il ‘Protocollo Rosa’ dell’ospedale Maggiore di Bologna, dove la vittima è stata accompagnata per tutti gli accertamenti, sia sanitari che psicologici.

Quest’intervento, eseguito con prontezza dai militari locali, ha permesso di prelevare tutti i campioni necessari dalle parti intime e dagli slip della giovane, riuscendo così a isolare un campione di saliva dell’uomo. Il tecnico di radiologia, intanto, era stato già fermato dai carabinieri e negava ogni colpa, dicendo che ciò che la ragazza raccontava non era mai successo. Ma il tempo lo ha smentito.

Qualche mese dopo l’accaduto è infatti arrivato il risultato degli esami biologici, che hanno rilevato un profilo genetico perfettamente corrispondente al Dna del tecnico 49enne, presente sulle parti intime e sugli slip della ragazza. L’uomo allora, come di prassi, è stato richiamato in caserma. Durante l’interrogatorio avuto con i militari, grazie anche alle prove schiaccianti a suo carico, il bolognese ha ammesso le proprie responsabilità. "Sì, l’ho fatto perché non ho resistito alla sua bellezza", ha messo a verbale l’uomo , con incredibile faccia tosta. Poi il 49enne detto disponibile a chiedere perdono alla giovane vittima e a risarcirla per il danno che le ha cagionato. Intanto, è stato appunto denunciato per violenza sessuale. Va infine sottolineato che la struttura presso la quale l’uomo lavorava lo ha licenziato, seduta stante, il giorno dopo i fatti.

 

 

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