Castel San Pietro, ramadan in palestra. Bambini sfrattati da scuola

Festa a sorpresa alle medie Pizzigotti, scoppia la polemica

Ramadan, foto generica (Newpress)

Ramadan, foto generica (Newpress)

Castel San Pietro (Bologna), 6 giugno 2019 - La festa di fine Ramadan senza preavviso nella palestra delle medie Pizzigotti infiamma la polemica a Castel San Pietro. Tutto nasce dalla segnalazione di alcuni genitori dei bimbi che frequentano la scuola e, che, via whatsapp, hanno raccontato al consigliere comunale di Prima Castello Giovanni Bottiglieri della sorpresa avuta venerdì scorso quando «ci siamo ritrovati con il parcheggio pieno di cittadini di religione islamica che regolamentavano anche la viabilità, e abbiamo sentito provenire dalla scuola i canti della loro religione». «La scuola, tra l’altro – spiegano ancora mamme e papà – non aveva avvertito noi genitori, sembrava una situazione surreale. I ragazzi hanno dovuto fare ginnastica all’aperto».

E il nocciolo della questione che ha spinto Giovanni Bottiglieri a strigliare la nuova amministrazione comunale guidata da Fausto Tinti è proprio questo: ovvero il mancato avviso alle famiglie. «L’episodio avvenuto nella palestra delle scuole medie è l’ennesima dimostrazione dell’arroganza di un’amministrazione comunale che dà per scontato forse che siano tutti d’accordo e non si degna neppure di comunicare l’evento – osserva –. Non è stata garantita la corretta informazione alla scuola e di conseguenza ai genitori. Viene da pensare che in prossimità delle elezioni non abbiano voluto creare scontento tra i genitori», insinua Bottiglieri.

I genitori, tra l’altro, hanno anche sottolineato come «quando avvengono all’interno della scuola eventi straordinari, essendo ora tutto digitalizzato, ci viene inviata una mail informativa, mentre su quanto accaduto l’altro giorno nessuno ha scritto nulla, neppure scuse successivamente alla festa e dopo le lamentele fatte direttamente al vicepreside».

Sulla questione intervengono anche l’onorevole Galeazzo Bignami di Forza Italia e Marco Lisei, consigliere azzurro, e presidente del gruppo consiliare, a Bologna. «Al problema delle informazioni si aggiunge un problema di principio – osservano –. Perché devono utilizzare una struttura pubblica? Il Pd invoca la laicità ormai solo per la religione cattolica: viene da pensare che quella che stanno facendo è una vera e propria crociata».

«E’ vero, è mancata la comunicazione e su questo saremo più attenti, ma sulla festa ci siamo interfacciati con la scuola come avviene ormai da anni». Replica così il neo-eletto sindaco Fausto Tinti alla protesta. «La festa di fine Ramadan – sottolinea ancora il primo cittadino – si svolge da anni, e da anni una delle due associazioni islamiche presenti nel nostro comune chiede la disponibilità della palestra per un periodo di preghiera e per la festa finale». «Tutto è stato concordato con la scuola dalla quale abbiamo ricevuto regolare autorizzazione – conclude – E’ mancata invece la comunicazione ai genitori, e su questo aspetto saremo certamente più attenti gli anni prossimi».

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