
Cinquecento grida di pace si sono levate, ieri nel tardo pomeriggio, dalla sanlazzarese piazza Bracci per la manifestazione indetta dal Comune per la pace in Ucraina. Tantissimi cittadini e famiglie con cartelli e bandiere della pace, bandiere di cui era disseminata anche la facciata del palazzo comunale. La prima a parlare, a tratti con la voce spezzata, il sindaco Isabella Conti: "Questa terra non si smentisce mai e dimostra di essere unita per dire no alla guerra. In guerra si può solo perdere e ognuno di noi deve ribadire che ogni volta che c’è un’aggressione così violenta si vuole soffocare una cultura. Con queste guerre si abnega e abdica il valore della vita e il valore della cultura".
Parole sottolineate anche da Flora Monti, la più giovane staffetta partigiana bolognese che gli orrori della guerra li ha visti e vissuti quando era bambina. È stato difficile trattenere le lacrime, poi, alla testimonianza struggente di Justin Marikovsky, giovane ucriaino che, da tempo, vive a San Lazzaro con parte della famiglia e dove insegna parkour all’Eden Park. "Mio padre e alcune mie sorelle erano là quando alle tre del mattino mi hanno chiamato dicendo che stavano invadendo il mio paese. La prima cosa che ho fatto è stato chiamare mio babbo e dire di fare le valigie, di scappare e di venire qui dove li ospiterò per tutto il tempo necessario. Ora sono in Polonia e spero che a breve siamo tra le mie braccia. Loro ce l’hanno fatta, bisogna pensare a tutti coloro che sono rimasti là. Tanta gente non è fortunata. Sono grato a chi è a questa manifestazione. Bisogna far sentire la propria voce ed esserci: questo si può fare per il mio paese, nella speranza che si arrivi a una risoluzione". In contemporanea anche a Castenaso, in piazza Zapelloni, si sono radunate più di cento persone per una manifestazione di pace.
Zoe Pederzini