Sant’Orsola, emergenze e trapianti. Polo chirurgico da 150 posti letto

Completata la riqualificazione delle ali A e B del padiglione 5 per gli interventi ad alta complessità .

Sant’Orsola, emergenze e trapianti. Polo chirurgico da 150 posti letto

Sant’Orsola, emergenze e trapianti. Polo chirurgico da 150 posti letto

Trapianti, malattie digestive ed emergenze: interventi ad alta complessità per i quali i pazienti del Sant’Orsola adesso avranno a disposizione un nuovo polo chirurgico da 150 letti completamente rinnovati, come del tutto riqualificate sono le ali A e B del padiglione 5.

Una riqualificazione che ha comportato un investimento complessivo di oltre 16 milioni di euro, con risorse quasi interamente provenienti dalla Regione (15,5 milioni) e il resto dal Policlinico, iscritta in un piano complessivo da 280 milioni di euro e che, anche nel caso del nuovo polo chirurgico, assolutamente necessaria data non solo la complessità delle operazioni chirurugiche previste, ma anche per gli alti volumi di attività: ogni anno i pazienti in cura sono 14.500, 7.560 interventi chirurgici, 80.500 gli accessi in Pronto soccorso, 53.000 le indagini radiologiche, 102.000 le prestazioni ambulatoriali e 22.000 quelle endoscopiche.

Dopo l’esperienza maturata durante la pandemia, per ogni blocco di degenza è prevista una camera con filtro di ingresso con due isolamenti oltre al ricambio dell’aria con pressioni differenziate che possono essere regolate all’occorrenza. Le camere da uno o due posti letto con servi igienici dedicati e letti elettrificati con arredi funzionali integrati. A tutela anche della salute degli operatori sarà possibile movimentare i pazienti con più facilità grazie moderni sistemi di sollevamento. "Restituiamo ai lavoratori e ai cittadini, in soli tre anni, uno dei complessi edilizi più articolati del nostro ospedale. Gli operatori trovano un ambiente di lavoro migliore e più sicuro, i pazienti e i loro familiari un luogo di cura più confortevole – commenta Chiara Gibertoni, direttrice generale del Policlinico –. Avviare questi lavori è stata una scelta difficile in un momento complesso, quello della pandemia. Ma l’obiettivo, perfettamente raggiunto, era quello di accelerare in questo ammodernamento. La rivoluzione del Sant’Orsola si caratterizza per un vero e proprio effetto domino: con questa inaugurazione liberiamo spazi al padiglione 2, che ospiterà presto l’attività chirurgica di bassa e media complessità ma soprattutto raggrupperà le funzioni dedicate al paziente fragile e cronico, per rafforzare la continuità della relazione dell’assistenza dal ricovero al domicilio: una prospettiva centrale per questo ospedale".

All’inaugurazione, avvenuta ieri mattina, erano presenti anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini e l’assessore comunale al Welfare, Luca Rizzo Nervo: da tutti l’esortazione a fare fronte comune al fine di sollecitare il governo ad aumentare il rapporto spesa sanitaria pubblica/Pil che, sottolinea Bonaccini "arriverà al 6,2 per cento tra i più bassi d’Europa". Presente anche il rettore di Unibo, Giovanni Molari che ha sottolineato come "la riorganizzazione sia un primo esempio di stretta collaborazione tra Policlinico e Università e di come anche noi dobbiamo aprirci al territorio, non solo con il Sant’Orsola ma anche con l’Azienda Usl".

L’inaugurazione del nuovo polo chirurgico si è aperto con un minuto di silenzio chiesto dalla direttrice Gibertoni per rendere omaggio e ricordare le vittime dell’esplosione della centrale elettrica di Suviana. Gibertoni ha poi ringraziato tutto il personale sanitario che si sta prendendo cura di uno dei feriti gravi, ancora ricoverato al Policlinico.

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