FEDERICA ORLANDI
Cronaca

Scuola Bologna, dai bus al pranzo. Le sfide del ritorno in classe

Banchi monoposto, Merola annuncia: "Quelli del Ministero? Li dono alle paritarie". E mentre si attendono direttive per la pappa, fa discutere l’ipotesi monoporzione

Riapertura delle scuole

Riapertura delle scuole

Bologna, 29 agosto 2020 - Ricominciare la scuola al tempo del coronavirus. Ecco quali sono i principali nodi ancora irrisolti.

​Spostamenti: i quesiti senza risposta

Incognita autobus, per il rientro in classe: per ora, l’unica cosa certa è che i sindacati hanno già proclamato uno sciopero per il primo giorno di scuola (il 14 settembre). E l’azienda Tper dal canto suo resta in attesa delle linee guida regionali oppure diramate a livello nazionale. Di certo resisterà l’obbligo di indossare le mascherine per tutta la durata del tragitto, ma non si sa ancora se la capienza delle vetture sarà al 100% (come per esempio sui treni), al 75-80% oppure mantenuta all’attuale 60%. E qualora l’opzione fosse quest’ultima, è difficile anticipare se ci saranno le risorse per potere aumentare le corse in modo da supplire alla riduzione dei posti a bordo. Insomma, l’ultima parola spetta al governo e alla Regione, poi le normative saranno adottate dall’azienda di trasporti pubblici, che cercherà di rispondere il più prontamente possibile alle esigenze delle migliaia di studenti che tra poco più di due settimane saranno pronti a ritornare sui banchi, dopo tanti mesi a casa.

Treni: obbligo mascherina e sanificazioni

Sui treni, le regole sembrano rimanere le stesse: capienza totale, previo obbligo di indossare la mascherina per tutti i passeggeri, igienizzanti a bordo e sanificazione delle carrozze più volte al giorno. Eventualmente, in caso di esigenze particolari date dall’aumento dei pendolari (soprattutto universitari) a seguito della riapertura delle scuole e delle facoltà, si potranno valutare corse supplementari di potenziamento. Del resto, una prova del nove i treni l’hanno già affrontata con gli spostamenti dei turisti, in questi ultimi mesi; la situazione non si prospetta più affollata, numeri alla mano, per la prossima stagione.

​Mense: rebus sacchettino usa e getta

Quella delle mense scolastiche è un’altra tematica aperta. Attualmente, il Ministero prevede igienizzazioni e sanificazioni straordinarie nei refettori da parte sia degli alunni, sia del personale, con turni per impedire che le sale siano troppo affollate. Si valutano pasti monoporzione, in sacchettini con posate e bicchieri usa e getta (o borracce portate da casa) da servire in classe, ma solo nel caso in cui non ci siano spazi idonei in cui sia possibile rispettare il distanziamento minimo di sicurezza per numero di alunni presenti. 

Palestre: giù i dispositivi. Ma più distanza

Le palestre scolastiche potranno essere utilizzate per l’attività sportiva. Restano però gli obblighi di pulizia approfondita e igienizzazione di tutti gli spazi, da condurre obbligatoriamente al termine di tutte le attività portate a termine dagli studenti e a cura della scuola il mattino, delle società sportive che ne usufruiscono il pomeriggio. Qui poi i ragazzi dovranno mantenere una distanza di almeno due metri anziché uno solo come negli altri spazi chiusi condivisi. Questo perché durante l’attività fisica non ci sarà l’obbligo di indossare la mascherina (che invece vige per esempio in classe, per gli studenti dai sei anni in su).

In aula: a un metro dai compagni

Banchi monoposto. Il Comune ne ha acquistati 1.930 per conto proprio, nel timore che quelli inviati dal Ministero non arrivassero in tempo per l’inizio delle lezioni. In realtà anche quelli acquistati da Palazzo d’Accursio alla ditta Gam Gonzagarredi Montessori di Mantova – che si è impegnata a consegnarli «entro il 2020» – sono in ritardo per il primo giorno di scuola. «Questo però non mi ha impedito di comprarli», sottolinea il sindaco Virginio Merola. Il quale, alla domanda su cosa farà quando arriveranno quelli inviati da Roma, risponde senza esitare: «Li regalerò alle scuole paritarie. Non mi importa di cosa diranno». Sul tema scuola, il sindaco prosegue: «Abbiamo convocato degli esperti, istituito una commissione, quella guidata da Patrizio Bianchi, l’ex assessore regionale alla scuola, che ha prodotto un rapporto per poi metterlo nel cassetto. Non credo sia ragionevole. Non possiamo chiedere competenza e dimenticarcene una volta ricevuta». 
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