Selleri (M5s): "Siamo pronti a sorprendere"

Il candidato all’uninominale del Senato: "Pare che anche chi viene dalla Cgil voti per noi. Alleanze future? Oggi il Pd non è affidabile"

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"Prendo con le molle i sondaggi. Certo che se un ex segretario della Cgil, a Bologna, dice che voterà Cinque Stelle perché siamo più a sinistra del Pd, viene da pensare. Sono molto ottimista". I sondaggi sono quelli che da due settimane non sono più disponibili, ma che fino a quel punto davanto l’M5s di Giuseppe Conte in gran recupero sugli avversari – ieri sera, sotto le Torri, la chiusura della campagna al Circolo Mazzini –. Il segreto? Lo spiega Fabio Selleri, consigliere comunale a Castenaso e candidato all’uninominale del Senato su Bologna. "Informalmente ci arrivano spifferi sondaggistici incoraggianti. Giustificati dall’ottimo lavoro svolto e dalla bravura di Giuseppe Conte a comunicare sui nostri temi"

Voglia di sorprendere anche a Bologna?

"Sì, credo che oggi la nostra identità sia più chiara, più competitiva. Le alleanze frettolose, come l’anno scorso alle Comunali, ci hanno penalizzato".

Quindi vi sta facendo bene un ritorno alle origini?

"Le origini non le abbiamo mai abbandonate, sono le alleanze di governo che ci hanno fatto perdere qualche pezzo".

Economia, le proposte?

"Da quando l’Italia è in Europa, abbiamo dovuto sopportare da un lato politiche neoliberiste, dall’altro politiche molto restrittive sulla circolazione della moneta, adesso è la Bce che decide. Non siamo per l’uscita dall’Ue, ma si dovrebbe utilizzare lo strumento alternativo della cessione dei crediti fiscali. Lo Stato ‘regala’ a un certo settore per due anni e quel settore, scelto bene, deve adoperarsi per aumentare il Pil e la produzione. Così lo Stato, anche se non rivedrà quei soldi, dopo due anni beneficerà dell’aumento del Pil. Vorremmo andare verso una politica monetaria espansiva, la scarsità di credito sta affaticando molto le imprese".

Lei è possibilista rispetto a nuove alleanze, se il risultato elettorale le richiederà?

"Anche se è prematuro, non è da escludere che si possa fare un altro percorso come nei due governi Conte. Ci vogliono però dall’altra parte delle persone affidabili, cosa che non sarebbero per esempio Salvini o Renzi, e con Fratelli d’Italia abbiamo valori fondativi molto diversi".

Rimarrebbe solo il Pd.

"Il Pd si sta schierando in modo netto e acritico con Nato e Ue, e quel tipo di impostazione mette l’Italia in una posizione pericolosa. Come si presenta ora, il Pd non è affidabile. Trovare alleati adatti sarà complicato, speriamo solo di essere chiamati a farlo per il bene del Paese, se ci dovesse essere bisogno di noi. Ma non si possono fare alleanze tra entità di peso specifico differente, e servirebbero una consultazione preventiva e anche periodica con la nostra base".

Paolo Rosato

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