Sembianze Bologna: storie di vittime e bulli per superare le apparenze

Ottimo successo della performance ’Sembianze’ che si è tenuta a MAMbo Ideato da Arthe Lab e Dedalus, mette ogni spettatore davanti a tre ragazzi

La performance tenutasi al MaMbo

La performance tenutasi al MaMbo

Bologna, 7 febbraio 2022 - Le voci si confondono, i volti si sovrappongono e gli sguardi, inevitabilmente, si incrociano. In soli due minuti, è una moltitudine di pensieri ad avvolgere la mente di un individuo che osserva, per la prima volta, altre persone. Quando ci si ritrova ’vis a vis’ con uno sconosciuto, infatti, a emergere con facilità sono innumerevoli stereotipi, spesso erronei: il progetto ‘Sembianze’, sulla base di questa considerazione, intende così tradursi in un esercizio dei sensi per consentire in merito una profonda riflessione, puntando l’attenzione sul tema del bullismo e sul concetto di pregiudizio. Ideato da Arthea Lab e associazione Dedalus, con il patrocinio del Comune e il contributo di Fondazione del Monte, la performance inaugurale – tenutasi ieri al MAMbo – ha riscontrato un grande successo, con un boom di prenotazioni. Ogni visitatore ha potuto accedere, uno alla volta, all’interno di una stanza asettica, quasi vuota: a sedersi davanti allo spettatore, al di là di un tavolo, soltanto tre ragazzi disposti in ordine casuale. Per tutta la durata della performance è stata riprodotta una breve traccia audio, in cui era narrata una storia di bullismo, o subìta o commessa. Ma chi è il bullo, chi il bullizzato? Seppur il protagonista della storia sia lì presente, nella stessa stanza, il nome non verrà mai svelato: lo spettatore avrà l’istinto di rintracciarlo nel trio di fronte, azionando un meccanismo spontaneo ma spesso ingannevole e verosimilmente connesso a stereotipi o pregiudizi personali. Con una tipologia che richiama la celebre performance di Marina Abramovic al MoMa nel 2010, ’Sembianze’ va al di là degli schemi per puntare su una connessione visiva e mentale, volta in questo caso ad alimentare l’attenzione su un tema quale il bullismo, di cui oggi e domani si celebrano le giornate dedicate al contrasto del fenomeno. "Mi facevano sentire quella sbagliata. Non avevo amici e non riuscivo a integrarmi" si sente raccontare in uno degli audio: tra il pubblico c’è chi rimane impassibile, chi usa lo sguardo come strumento per svelare gli enigmi e chi, invece, è visibilmente scosso dalle vicende appena ascoltate. "Questo progetto intende dare al pubblico la possibilità di osservare la realtà attraverso forme nuove ed inedite, che consentano un approccio diverso al tema del bullismo e degli stereotipi sulla violenza – spiega Eleonora Beddini, ideatrice di ’Sembianze’ -. È un’operazione che ha saputo coinvolgere un vasto numero di ragazzi, che hanno tutti risposto in modo attivo e generoso. È fondamentale, infatti, poter affrontare questi argomenti: il bullismo si presenta come un fenomeno sempre attuale, soprattutto se pensiamo alle nuove tecnologie di oggi che consentono, con maggior facilità, la divulgazione di varie forme di violenza. È un momento giusto per raccontare questo spaccato". Oltre sessanta i ragazzi, dai 18 ai 35 anni, che hanno preso parte al progetto. "Emerge una forte necessità, da parte dei giovani, di raccontare le proprie esperienze sul tema – conclude Beddini – ma soprattutto di condividerle con delle formule nuove, capaci di valicare una serie di convenzioni". Anche le scuole interessate potranno partecipare come pubblico e a loro saranno rivolti, inoltre, diversi laboratori sul bullismo da sperimentare insieme agli educatori museali. L’evento è gratuito e durerà fino al 13 marzo: terminata la performance dal vivo, da oggi in poi l’esperienza sarà fruibile attraverso la videoinstallazione presente all’interno del museo.  

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