BENEDETTA CUCCI
Cronaca

’Senza Cuore’: nostalgia di una risata intelligente

Al Gallery 16 di via Nazario Sauro in mostra le copertine e i memorabilia del settimanale satirico che segnò quasi dieci anni di storia

’Senza Cuore’: nostalgia di una risata intelligente

’Senza Cuore’: nostalgia di una risata intelligente

Ci sono 20 copertine iconiche, dall’inserto sull’Unità a quando ’il settimanale di resistenza umana’ arrivò in edicola raggiungendo le 180.000 copie vendute. Poi la ‘teca dei memorabilia’ con le carte da gioco ’Le allegre vite dei santi’, le biglie da spiaggia coi ritratti dei politici, il box luminoso per diventare ’Leghisti con l’ipnosi’ ascoltando la musicassetta allegata al numero del dicembre 1993. E pure la finta lettera di Berlusconi agli italiani. Ecco uno spaccato di ’Cuore’, periodico satirico che nacque nel 1989 e venne a mancare nel 1996, da oggi in mostra al Gallery 16 di via Nazario Sauro, galleria e bar che da qualche anno fa incontrare generazioni diverse per età ma affini per ideali culturali. Ed ecco dove una sera entrò Mauro Luccarini, per caso e, parlando coi fondatori, ebbe l’idea di dar vita a ’Senza Cuore. 25 anni senza. Un settimanale di resistenza umana’. Perché Luccarini, già fondatore dell’agenzia di comunicazione Jack Blutharsky di Bologna, è uno che ha tenuto tutto tutto di Cuore, visto che è stato il creatore del progetto grafico del settimanale diretto da Michele Serra e ha coordinato lo staff che ne seguiva l’impaginazione. Inoltre ha costruito tantissimi fotomontaggi, pagine speciali e copertine. La sua ‘partner in crime’ in questa missione espositiva è Chiara Belliti, editor per scrittori quali Niccolò Ammaniti, Marco Missiroli e il recente premio Campiello Bernardo Zannoni, e parte della ‘banda’ di Cuore quando il settimanale si trasferì a Bologna da Milano, trovando una prima sede in via Barberia, dove c’era l’Unità e poi in via Castiglione. Infine curatrice anche Mirta Barbeschi, titolare di Hp10, che nel 1998 rilevò, assieme ad alcuni soci, il marchio e l’archivio storico di Cuore dal tribunale fallimentare di Milano. "Mi imbarcai nell’avventura di Cuore quando col mio socio Fabio Bolognini conobbi Piergiorgio Paterlini – rammenta Luccarini –: ricordo quei tempi non da reduce, ma da chi ha vissuto una situazione che è stata una palestra per tantissimi talenti, perché anche se non eri ancora affermato, come Vauro, Vincino o Mannelli, potevi mandare un fax in redazione con la tua vignetta, che poi veniva fissata al tabellone di sughero sul muro con tante altre, e i redattori l’avrebbero potuta scegliere per il loro articolo". E aggiunge: "E venivi pagato come quelli famosi".

Ad arricchire la mostra una serie di incontri: il 22 maggio Maddalena Crepet, autrice di ’Ci siamo traditi tutti’ dialoga con Maurizio Matrone e Andrea Speranzoni e il 29 maggio Oderso Rubini e Pierfrancesco Pacoda parlano di ’Musica per la Resistenza umana: il suono del cuore’.