"Si fa prevenzione quando si intercetta il malessere in tempo"

La psicoterapeuta Maria Vittoria Biondi

"Come mai si arriva a farsi del male, ad autoaggredirsi? L’autolesionismo come il tagliarsi, pizzicarsi, strapparsi i capelli, picchiarsi, permette di creare un contatto con il corpo e con le quote emotive sommerse che creano tanto disagio e tensione, ricevendone una sorta di momentaneo sollievo", spiega Maria Vittoria Biondi del gruppo di lavoro tutela dei minori dell’Ordine degli psicologi dell’Emilia-Romagna.

Per la psicoterapeuta, "negli ultimi anni si è assistito a un aumento significativo del disagio psicologico che ha toccato ogni persona, ma in particolare i bambini e gli adolescenti. La pandemia ha reso incerta la quotidianità. In questa dinamica, si assiste all’acuirsi di un disagio collettivo sempre più all’insegna di paure e insicurezze, in cui si sono inseriti ulteriori fattori di stress: guerra, crisi economica, cataclismi ambientali, terremoti, in cui tutto risulta meno stabile".

Secondo Biondi, "il malessere psicologico nasce da fattori legati ai cambiamenti socio-bio-ambientali che hanno portato a un maggior isolamento, a una riduzione della socialità e a una minore comunicazione e possibilità esperienziale, che specie in adolescenza riveste un ruolo fondamentale per lo strutturarsi dell’identità. Un malcontento generale – conclude – che spesso sfocia in sentimenti di solitudine, annichilimento, ansia, paura, somatizzazioni e autolesionismo come forma di comunicazione delle difficoltà che può arrivare, in forme estreme, al suicidio. Fondamentale per la prevenzione la capacità di leggere i segni del disagio".

d. b.

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