Stalker in carcere dopo l’ultimo agguato

Ha violato prima il divieto di avvicinamento e poi gli arresti domiciliari. I carabinieri lo hanno sorpreso sotto casa dell’ex fidanzata

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È finito in carcere, alla Dozza, il 53enne italiano arrestato e denunciato per atti persecutori, a Pianoro, dopo che venerdì i carabinieri locali lo avevano sorpreso nel territorio comunale a poca distanza dalla residenza dell’ex compagna. L’uomo, che aveva messo in atto una vera campagna persecutoria contro la donna, era agli arresti domiciliari da quasi un mese.

Dopo varie evasioni però, sempre nei pressi del domicilio della ex e della sua famiglia nel centro del paese, l’uomo è stato nuovamente fermato, e vista la sua pericolosità, portato in carcere con un aggravamento della misura cautelare. Questo risultato è stato possibile grazie a un’intensa attività dei militari della stazione pianorese che, anche a seguito delle due violazioni degli arresti domiciliari commesse dal 53enne, hanno segnalato ed evidenziato la sua pericolosità. Tornando all’ultimo episodio, i carabinieri locali hanno sorpreso ancora l’uomo in prossimità della casa della donna. Il 53enne, residente a Loiano, che quel giorno aveva un permesso per recarsi a una visita medica al Centro di salute mentale a San Lazzaro, è rimasto fuori ben oltre il tempo concesso recandosi proprio nel Comune di Pianoro. I militari, durante un normale controllo, hanno prontamente identificato, fermato e messo in manette lo stalker e segnalato la vicenda al magistrato che, a quel punto, ha disposto la carcerazione. L’uomo, arrestato il 23 gennaio scorso per atti persecutori e tradotto in carcere, era stato rimesso in libertà e sottoposto al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Inadempiente al provvedimento del giudice, il 53enne aveva ripreso a trasgredire e il 4 febbraio scorso era stato nuovamente arrestato dai carabinieri di Pianoro che lo avevano visto aggirarsi con fare minaccioso nelle vicinanze dell’abitazione della ex. L’episodio aveva fatto decadere il beneficio ricevuto e due giorni dopo il Gip di Bologna aveva firmato l’aggravamento della misura cautelare a carico dello stalker, sottoponendolo agli arresti domiciliari e ordinandogli di non allontanarsi senza autorizzazione. Vista l’incapacità di rispettare gli ordini dell’autorità giudiziaria, alla luce dell’ultimo avvenimento, la misura cautelare degli arresti domiciliari è stata soppiantata dalla custodia in carcere.

Zoe Pederzini

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