Strage e inchiesta sui mandanti: oggi in aula l’udienza preliminare

L’ex Primula nera Bellini è accusato di essere il quinto esecutore del 2 agosto "Uniti gruppi di destra eversiva"

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Sarà oggi, in tribunale, l’udienza preliminare del processo legato all’inchiesta sui mandanti della strage in stazione. Non è ancora detto se compariranno o meno davanti al giudice Alberto Gamberini Paolo Bellini, l’ex Primula nera di Avanguardia Nazionale, ritenuto il ’quinto uomo’ dell’attentato; Domenico Catracchia, l’amministratore unico della società proprietaria dell’appartamento di via Gradoli di cui si servivano i servizi segreti e prima le Br, accusato di falso; il capitano dell’Arma Piergiorgio Segatel e l’ex generale del Sisde Quintino Spella, accusati di depistaggio.

Per la Procura generale, i mandanti, finanziatori e organizzatori dell’attentato che il 2 agosto 1980 causò 85 vittime e 200 feriti sarebbero stati quattro personaggi ormai deceduti: il Venerabile della P2 Licio Gelli, il banchiere Umberto Ortolani, l’ex capo dell’ufficio Affari riservati del ministero dell’Interno Federico Umberto D’Amato e il senatore dell’Msi, Mario Tedeschi. Per l’accusa la strage fu finanziata da Gelli, che avrebbe consegnato un milione ai Nar per piazzare la bomba. Con Bellini, appunto, riconosciuto dalla ex moglie in un filmato Super 8 che lo ritrarrebbe in stazione il giorno della strage. E nel mirino della Procura generale ci sarebbe anche Marco Ceruti, oggi ottantenne, già factotum di Gelli: indagato per falso su compravendite di opere d’arte e flussi finanziari legati al banchiere Umberto Ortolani, il suo nome potrebbe comparire nello stralcio investigativo con accuse ben più gravi.

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