"Stretta sull’alcol, alle 21 alimentari chiusi"

L’assessore Alberto Aitini sull’ordinanza che entra in vigore da domani: "Necessaria per evitare gli assembramenti e i contagi"

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Saracinesche giù in centro alle 21 per i negozi di alimentari di vicinato. E stop alla vendita di alcolici, in plastica, vetro e lattine, alla stessa ora, in pizzerie al taglio, kebabari et similia. Per bar e ristoranti di tutta la città, invece, l’asporto dei calici si blocca alle 22, ma chi è beccato a trasgredire rischia anche la chiusura, fino a 30 giorni. Il piano per contenere la movida sregolata che mette a rischio la salute pubblica entrerà in vigore già da domani sera, "con controlli molto più stringenti, da parte della polizia locale, anche ai cosiddetti ‘birra-boys’", come spiega l’assessore a Commercio e Sicurezza Alberto Aitini.

Assessore, dopo la ‘guerra’ alle birre fredde, siete tornati alle chiusure anticipate dei piccoli alimentari per contenere la movida. Perché?

"Perché moltissime persone, quando alle 22 i bar smettono di vendere birre e cocktail da asporto, vanno a fare spesa di alcolici nei piccoli negozi di alimentari. In questo momento, per contenere il problema degli assembramenti, soprattutto nelle piazze abituali della movida, abbiamo ritenuto necessario chiudere un po’ prima queste attività. Dopotutto, questi negozi di frutta e verdura aprono alle 6. Quindici ore di lavoro mi sembrano sufficienti".

Quindi da domani giro di vite sugli alcolici in notturna e controlli a tappeto?

"Certo. E controlli che saranno anche più facili, visto che dalle 21 chi viene trovato aperto viene sanzionato senza se e senza ma. Molto più semplice della guerra alle birre fredde, che alcuni aggiravano nascondendo sul retro i frigoriferi".

Oltre ai piccoli negozi, l’ordinanza prevede restrizioni anche per pizzerie, kebabari e, in genere, laboratori artigianali alimentari.

"Che invece potranno restare aperti fino al consueto orario di chiusura, continuando a vendere pizze, panini o qualsiasi altro prodotto alimentare. Ma non potranno dare ai clienti bibite alcoliche. Né in vetro, né in lattina e neppure in bicchieri di plastica".

Per bar e ristoranti gli orari di asporto restano invece immutati, alle 22 si stoppa la mescita a chi non è seduto al tavolo. Ma cambiano le sanzioni.

"Siamo in un periodo di emergenza: rispettare le regole è dovere di ciascuno. Per questo chi viene sorpreso a vendere alcolici da asporto fuori orario adesso rischia di più, perché ora ci muoveremo in base alle misure previste nel decreto ministeriale anti-Covid. Che prevede sanzioni più alte, da 400 a mille euro, e anche la possibilità di imporre la la chiusura nei casi più gravi. La municipale, in autonomia, fino a 5 giorni. La Prefettura fino a 30".

Queste misure non rischiano di far tornare in auge la moda - mai tramontata in realtà - dei birra-boys?

"Ci saranno controlli più stringenti proprio sui venditori abusivi. Non si tratta, questa volta, solo di concorrenza sleale: stavolta c’è in gioco la salute di tutti".

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