Bologna, viaggio in Montagnola. Il parco abbandonato nelle mani dei pusher

Dopo l'aggressione alla troupe di 'Striscia la notizia' nulla è cambiato

Trattativa con spacciatori in Montagnola

Trattativa con spacciatori in Montagnola

Bologna, 17 novembre 2017 - "Ciao bello, vuoi fumo?". In  Montagnola (FOTO) niente è cambiato. Pochi giorni dopo l’aggressione alla troupe di ‘Striscia la notizia’, rapinata da un gruppo di dieci pusher che hanno rubato due telecamere, gli spacciatori continuano a lavorare come se nulla fosse successo. Le sentinelle appostate sulla scalinata del parco, che affaccia su via Irnerio, controllano che nessuna persona sospetta si avventuri all’interno della Montagnola. Varcati i cancelli, poi, si entra subito in contatto con i primi pusher seduti sulle panchine. "Ti serve erba?" ci dice uno spacciatore da lontano, che al nostro far finta di niente mima il gesto della sigaretta, ma noi tiriamo dritto. Improvvisamente, poi, il pusher si alza e si incammina verso l’uscita. Le vedette lo hanno avvisato che un’unità cinofila della Municipale è appena entrata nel parco. I vigili effettuano un sopralluogo, passano vicino agli spacciatori che non hanno paura di restare seduti sulle panchine, mentre il cane annusa il terreno intorno e anche una macchina dei carabinieri pattuglia il parco.

Il servizio trasmesso dal tg satirico mercoledì su Canale 5 

image

Esclusi gli spacciatori, però, in Montagnola non c’è gente o comunque non abbastanza per trovarci in pieno centro. La normalità si riduce ad alcuni ragazzi che corrono con le cuffiette nelle orecchie o di chi porta a passeggio il nipotino o il cane. Tutti provano a non vedere quello che accade intorno a loro, cioè pusher sempre pronti a vendere hashish, marijuana, eroina e cocaina. "Io mi ritengo un cittadino resistente, nel senso che non ci sto a lasciare la Montagnola in mano agli spacciatori – racconta Fernando –. È intollerabile che un parco così bello sia in queste condizioni e non si trovi il modo per tenere fuori queste persone". Addentrandosi maggiormente nella Montagnola, sulla scalinata del Pincio si incontrano altre vedette che osservano con fare sospetto chiunque passi di là e poi, vicino, ci sono gli spacciatori che, come se fossero padroni della zona, invece, fermano i potenziali clienti.

 Vittorio Brumotti è stato aggredito e rapinato

I tavolini e le panchine in legno del parco, oltre le scuole Giaccaglia-Betti, invece, sono prese d’assalto dai pusher che stazionano lì per mangiare e riposare. Un ragazzino, allora, si avvicina a un gruppetto di spacciatori, prende una banconota e in cambio riceve la sua dose di droga. "L’altro giorno ho fermato un ragazzino di appena 15 anni che stava parlando con un pusher – conclude Franco, 68 anni, a passeggio con il suo pastore tedesco –. Di positivo in questo parco non c’è nulla, la situazione è insostenibile. Addirittura gli spacciatori coprono i lampioni per creare zone buie dove radunarsi. Il parco è in decadenza assoluta. Quando lo spaccio è così evidente significa che il controllo non è sufficiente".

L'intervento del prefetto Matteo Piantedosi sul caso della Montagnola

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro