Studenti in fila per il test, risposta all’appello

Focolaio Erasmus, tamponi in via Boldrini. I primi 100 ragazzi: "Eravamo allo Chalet, ma quando volevamo ballare il gestore ci ha fermato"

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di Donatella Barbetta

In fila davanti alla tenda di via Boldrini, alcuni si conoscono e si salutano e scambiano qualche parola tra di loro, altri non vedono l’ora di fare il tampone e andare via. Traspare però, tra i ragazzi, la maggior parte studenti universitari, poca voglia di parlare, forse si comprende adesso che ritrovarsi in gruppi numerosi non è stata una buona idea per mantenersi alla larga dai rischi del Covid. Tutti, però, sono legati da un filo rosso: aver accettato l’appello di Ausl e Comune di sottoporsi al tampone. Sono i primi cento ad aver prenotato l’esame.

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Tra gli argomenti che preoccupano, riferiti al gruppo Erasmus, tengono banco la gita alle Cinque Terre e anche un’altra a Verona, entrambe in pullman, la festa allo Chalet dei Giardini Margherita e il ritrovo in piazza Scaravilli.

"Nel laboratorio di Chimica in cui studio, sono stato a contatto con una collega che è andata alle Cinque Terre ed è risultata positiva, anche se asintomatica –, spiega Vincenzo Mercuri, marchigiano di 26 anni –. E mi hanno chiamato per il test la Medicina del lavoro e l’Ausl".

Anche Chiara Leali, 23 anni, di Mantova, appartiene al Dipartimento Ciamician. È appena uscita dalla tenda dove ha fatto il test. "Non è stato piacevole, ma è andata – ammette – ora avrò il risultato in 48-72 ore. Anche io sono stata vicino alla studentessa che è andata in pullman alle Cinque Terre. A quanto mi risulta, da quel viaggio sono tornati positivi in due, mentre dalla gita a Verona, sempre in pullman, un solo contagio".

Spostiamoci sull’allarme scattato dopo la festa allo Chalet dei Giardini Margherita. Matteo Piombi, 24 anni, lavora già e sabato era lì con gli amici. "Sarà stata mezzanotte – ricorda –, sono entrato nel locale, con la mascherina, e mi sono seduto all’interno, mantenendomi alle dovute distanze dagli altri. Spero di non essermi contagiato, però sono qui per sicurezza e anche perché vivo con i miei genitori e non vorrei che corressero qualche rischio".

Anche Simone Fuso, 24 anni, studente all’Accademia di Belle Arti, ha partecipato alla festa. "Sono stato sia all’aperto sia dentro lo Chalet, ma tutte le norme anti contagio sono state rispettate". E le elenca: "Intanto, tutti indossavamo la mascherina. Poi, per ben due volte abbiamo provato a ballare, ma il gestore ci ha fermato in entrambe le occasioni. Eppure stavamo ballando osservando il distanziamento". In ogni caso, ha deciso di rispondere sì allo screening offerto dal Dipartimento di sanità pubblica.

Faceva parte del gruppo anche un’altra ragazza: "Forse all’esterno ci saranno state 200 persone, io sono rimasta all’interno per una mezz’ora. Martedì ho avuto tosse e raffreddore e quando ho letto dell’appello ho deciso subito di venire, anche perché una mia amica non è stata bene, ha già fatto il tampone e per fortuna è risultato negativo".

Una giovane donna, ingegnere, sabato era era in zona universitaria: "Mi ha starnutito in viso una persona che era lì accanto a me. Non sono tranquilla e spero di poter rientrare nel campione". Nel giro di dieci minuti anche per lei è arrivato il momento del tampone. Ora non resta che aspettare l’esito. I prossimi appuntamenti lunedì e mercoledì.

 

 

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