Bologna, 18 settembre 2022 - È stata la mamma, alla fine, a trovare la forza di denunciare lo stupro subito dalla figlia alle forze dell’ordine. Ieri mattina infatti la madre della giovane di 17 anni irretita e poi violentata da uno sconosciuto mercoledì sera scorsa ai Giardini Margherita, ha formalizzato la querela per conto della figlia minorenne. La quale sarà presto sentita in forma protetta affiancata da una psicologa – già incaricata –, anche se per il momento l’adolescente non si è sentita di rilasciare nuove dichiarazioni riguardo la brutale vicenda che l’ha coinvolta. Ora, la giovanissima è tornata ad abitare nella struttura sanitaria in cui è domiciliata, sebbene sconvolta e sotto choc per quello che le è accaduto. La giovanissima avrebbe raccontato di non essersi riuscita a opporre al suo aggressore, quella drammatica notte: "Ero terrorizzata, non riuscivo a urlare né ad attirare l’attenzione per chiedere aiuto. Non potevo muovermi o ribellarmi".
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La madre ha formalizzato sotto forma di querela, davanti ai carabinieri della Compagnia Bologna centro, quanto già dichiarato dalla figlia nell’immediatezza dei soccorsi: ha confermato cioè che la ragazza stesse cammiando da sola ai Giardini Margherita quando era stata affiancata dal ragazzo, più o meno suo coetaneo e di probabili origini nordafricane, con cui si sarebbe messa a chiacchierare. Lui le avrebbe chiesto poi di seguirlo in un angolo più appartato del parco, nei pressi del laghetto con le tartarughe a monte dello Chalet, e lì, al buio e in un’area senza telecamere di videosorveglianza (ma comunque anche le altre all’interno del parco, come rivelato nei giorni scorsi dal Carlino , erano fuori uso), al rifiuto di lei di avere un rapporto sessuale l’avrebbe aggredita e stuprata.
Per il momento , non si sono fatti avanti testimoni dell’accaduto, poiché a quell’ora – circa mezzanotte – il parco pubblico non era molto frequentato e l’aggressione non ha richiamato l’attenzione. Il cittadino che ha soccorso la giovane, perché l’ha notata mentre si disperava disorientata e sconvolta dopo la violenza, a quanto si apprende non ha potuto fornire elementi utili a identificare o rintracciare l’autore del gesto. Tutto quindi rimane nelle mani della Scientifica, i cui risultati dei rilievi eseguiti sul posto e sugli abiti della ragazza sono attesi al più presto e potrebbero essere decisivi per i carabinieri coordinati dalla Procura, specialmente se l’aggressore in fuga risultasse essere già noto alle forze dell’ordine e quindi presente nei loro archivi.