Sul palco del Crescentone ’en travesti’: le PopPen saranno regine del Capodanno

La coppia di dj (Federico e Fabrizio) arriva sotto le Torri per amore e per studio. Poi la carriera decolla dietro la console "Non amiamo i cliché, siamo spesso contestati. Ma il Cassero e l’Estragon sono diventati la nostra vera casa"

Sul palco del Crescentone ’en travesti’:  le PopPen saranno regine del Capodanno

Sul palco del Crescentone ’en travesti’: le PopPen saranno regine del Capodanno

di Benedetta Cucci

Chi sono le PopPen djs? In molti sanno che si tratta di un duo di dj en travesti che suonerà domani sera in piazza Maggiore sul palco della festa, ma chi si nasconde sotto parrucche, lustrini e tacco 15? Brunella di Montalcino e Marina di Ravenna, al secolo Federico, aretino e Fabrizio, abruzzese (sul cognome preferiscono glissare), sono arrivate (arrivati, arrivat*?!) sotto le Due Torri alla fine dello scorso millennio, rincorrendo amore e studio, e una notte di 18 anni fa hanno deciso di puntare su dischi e console con quel mix di pop’n’kitsch dagli anni ’80 agli over 2000, che stasera animerà la pista sul Crescentone. Per loro è la prima volta.

PopPen dj sono ormai un celebre marchio locale ma anche italiano e tutti vogliono sapere: ma come sono arrivate a Bologna?

Brunella: "Io sono arrivata nel Duemila da Siena, dove studiavo Scienze della Comunicazione, inseguendo un amore che è durato molto ma poi è naufragato. E che però mi ha portato a conoscere Fabrizio".

Marina: "Io arrivo per studiare Scienze Politiche".

Il Cassero è stato un punto di riferimento?

Brunella: "Per me sì, ci ho lavorato a lungo, ho fatto parte del direttivo, poi, saltuariamente d’estate ho iniziato a mettere musica da solo".

Marina: "Per me non subito. Quando arrivai a Bologna ero davvero un tipo casa e chiesa, studiavo e andavo a dormire prestissimo. Questo fino a 25 anni… quando ho iniziato a frequentare il Cassero, ho conosciuto Daniele Del Pozzo e sono entrato nella squadra di Gender Bender per tre anni. Musicalmente sono cresciuto ascoltando i dj set di Fiandrix al Sushi bar e i miei primi passi sono state le compilation per andare a correre: ‘la snella’, ‘la tonica’, questi i titoli. Il primo incontro alla console con Federico è stato al Black Box di via del Pratello 18 anni fa. L’incontro importante arriva anni dopo, con Lele Roveri che ci volle all’Estragon, club rockettaro, dove l’en travesti era ancora sconosciuto".

Quando vi siete truccati la prima volta?

Marina: "Per Federico è stato naturale, per me invece questa parte è arrivata un po’ tardi, perché non ne ero convinto. Quando ho iniziato a frequentare il Cassero, che ha segnato il mio coming out, ci si parlava solo al femminile e non mi piaceva, quindi con Federico ci esibivamo, lui faceva la suora e io il prete. Poi una sera di carnevale all’Estragon con Sabrina Salerno, ho gettato la spugna, e mi sono truccato anch’io".

Voi non amate molto i cliché: per alcune, il fatto che travestendoci mantenete barba, baffi e petto villoso è un fatto inaccettabile.

Brunella: "Adesso la cosa è più sdoganata, ma nel 2007 quando abbiamo iniziato a travestirci era davvero strano. C’è infatti un certo ambito di Drag Queen che ci contesta questo fatto, affermarci anche all’interno della nostra comunità non è stato facile. Non al Cassero però, che è ’avanti’ da sempre e dove ci sentiamo a casa".

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