Taxi e sicurezza, l’sos di Cotabo: "Si apra un tavolo per la viabilità"

Il presidente di Cotabo chiede un tavolo sulla viabilità da tempo, ma non è stato convocato. Problemi di sicurezza e accessibilità in città preoccupano i tassisti.

"Noi chiediamo l’apertura di un tavolo sulla viabilità da almeno un anno e mezzo, ma non siamo mai stati convocati. La nostra è una richiesta da ricondurre non solo al tema dei cantieri: abbiamo bisogno sia di avere delle soluzioni strutturali rispetto all’assetto definitivo della città post-cantieristica, sia di risolvere alcuni problemi che si sono generati negli anni come conseguenza di determinate scelte". Queste le parole del presidente di Cotabo, Riccardo Carboni, dopo l’annuncio da parte dell’assessore Massimo Bugani della convocazione di un tavolo con le cooperative dei tassisti. Tutto nasce dall’episodio dello scorso fine settimana nel quale un tassista si è rifiutato di accompagnare una famiglia in via Petroni (i clienti sono stati lasciati davanti a Porta San Vitale) per paura che l’auto venisse danneggiata.

"Non entro nel merito – continua Carboni – delle scelte del tassista, ma è innegabile che ci siano alcune zone in città dov’è difficile transitare. Non solo per una questione di sicurezza personale, ma proprio perché sono diventati luoghi in cui le persone si mettono in mezzo alla strada e non ti fanno passare. Piazza Aldrovandi è una di queste zone. Durante il fine settimana, soprattutto, con i T-days e la chiusura della Garisenda c’è il rischio di rimanere imbottigliati". Per quanto riguarda il tema sicurezza dei mezzi e dei conducenti stessi, il presidente di Cotabo specifica che in passato ci sono stati episodi in cui i tassisti hanno rischiato che le auto venissero danneggiate.

"Non credo – sottolinea – che evitare di portare un cliente a destinazione sia nell’interesse del tassista, anzi. Non entro nel merito della decisione perché non ero presente e non ho parlato con il diretto interessato, ma è già successo in passato che delle persone particolarmente moleste spingessero la macchina, oppure saltassero addirittura sul cofano".

Chiara Caravelli