Bologna, 31 maggio 2018 – Prima è piombato sulla testa della maestra. Da lì è rimbalzato, rotolando sul pavimento. Ripresosi dal colpo, un po’ caracollante, se l’è data a zampe levate, uscendo dalla finestra. Protagonista dell’acrobazia aerea, un topolino. Venti bimbi incuriositi. Maestra illesa. Genitori inferociti: «Siamo preoccupatissimi e allarmati». Anche perché «da anni denunciamo la presenza di topi, pantegane incluse, a scuola: troviamo persino gli zaini rosicchiati». Classe IIC dell’elementare Mazzini di via Biancolelli: dai tubi a vista che corrono sul soffitto, poco prima dell’intervallo, verso le 10, piove un topolino, forse in esplorazione. «La maestra – racconta la preside Maria Anna Volpa, il cui cellulare è esploso a causa delle chiamate dei genitori – ha sentito che qualcosa le era caduto in testa. Sono stati i bimbi a dire “un topolino”» che, stordito dal brusco atterraggio, si è fiondato fuori dalla finestra, essendo la classe pian terreno.
Nessuna agitazione. «I bambini erano tranquilli – spiega la preside – e anche la maestra non ha fatto trasparire nulla così da non spaventare i suoi alunni». Il topo volante ha fatto, però, esplodere la rabbia dei genitori non solo quelli dell’elementare, ma anche della vicina media Volta. Mazzini e Volta sono, infatti, ospitate in un unico edificio in cui studiano quasi 600 ragazzini dai 6 ai 13 anni che hanno, appunto, come i compagni di banco i roditori. «Il problema esiste – ammette la dirigente che ha segnalato tutto al Comune -. Da alcune settimane è in corso la derattizzazione. I tecnici mi hanno detto che ci vuole un po’ prima che si risolva il problema».
E la caccia al topo, onde evitare la chiusura delle due scuole, è tutto un metti le trappole la sera, togli le trappole la mattina quando i bimbi entrano. Con le dade che, a colpi di ramazza, tirano a lucido aule e corridoi perché, tra escrementi vari e animali catturati, i bimbi devono trovare banco e seggiolina in ordine. «I tecnici stanno anche cercando di capire da dove entrino - prosegue Volpa -. La situazione è sotto controllo». Peccato non la pensino così mamme e papà che, già nel novembre 2014, avevano sporto denuncia ai Nas. Per non parlare delle «lettere mandate al preside di allora», racconta papà Pino. «La struttura delle Mazzini è aperta: tutte le classi sono comunicanti. E così i topi girano indisturbati» di notte e di giorno. «Troviamo tracce del loro passaggio ovunque». L’ultima, neppure due settimane fa, in uno sgabuzzino «c’era il materiale per la festa di fine anno: hanno mangiato persino la carta». Per non parlare dei fili. «Mangiano tutto».
«Questa scuola va chiusa e derattizzata a fondo e in modo radicale», incalza un altro genitore che, in modo provocatorio, lancia un «dobbiamo tenere a casa i nostri figli?». Sono «anni che, oltre a combatterli, conviviamo con i topi. Non abbiamo ottenuto molto, il problema è stato preso sottogamba, tamponato con trappole e tutte le mattine vengono a prendere i cadaveri prima che apra la scuola. E’ vergognoso: sono profondamente indignata», accusa una mamma che ha scritto, senza risposta, anche al sindaco Virginio Merola. «Quando mi è stato riferito pensavo fosse uno scherzo. Siamo alla follia – denuncia la consigliera Cinque Stelle, Elena Foresti bombardata di telefonate e che venerdì interpellerà la Giunta al pari del forzista Francesco Sassone e del leghista Umberto Bosco -. Ci mancava solo il topo caduto in testa alla maestra che è stata bravissima. E’ inammissibile. Già nel 2016 è passato, all’unanimità, la nostra richiesta di derattizzazioni periodiche nei pressi delle scuole. Quindi? Dobbiamo aspettare che qualcuno riceva un morso o che prenda qualche malattia per risolvere il problema?».
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