FRANCESCO MORONI
Cronaca

Un paese sotto choc. Tutta Camugnano con il cuore in gola per gli operai dispersi

Una notte di ricerche da parte dei soccorritori nelle viscere della centrale. Allestite tre torri faro e cinque sistemi per garantire sempre l’illuminazione.

Un paese sotto choc. Tutta Camugnano con il cuore in gola per gli operai dispersi

Un paese sotto choc. Tutta Camugnano con il cuore in gola per gli operai dispersi

Camugnano (Bologna), 10 aprile 2024 – "È un disastro". Una frase che racchiude in poche parole il dramma dei soccorsi alla centrale idroelettrica semi sommersa di Bargi, a Camugnano, e che racconta il dramma di una notte infinita nel disperato tentativo di arrivare ai quattro dispersi. Uno sforzo che ha tenuto con il cuore in gola un’intera comunità, un intero paese che si apprestava a vivere una placida giornata di primavera e che invece è stato scaraventato in un incubo senza fine fatto di acqua, macerie, buio. un quadro che si descrive da solo, con ogni difficoltà possibile

Approfondisci:

Cosa è e come funziona una turbina idroelettrica

Cosa è e come funziona una turbina idroelettrica

Un intervento complicatissimo che ha richiesto lo sforzo di tutti i quasi cento operatori presenti: 12 squadre dei vigili del fuoco arrivate anche da altre zone, per un totale di oltre 60 pompieri, e quattro sommozzatori. Poi la Protezione civile, la polizia, i carabinieri, i sanitari e tutti gli altri corpi presenti. L’elicottero che per tutto il tempo ha sorvolato l’area, coordinando e indirizzando parte dei lavori. E l’intera struttura a supporto dell’intervento, che ha pensato anche a fornire un pasto ai vigili del fuoco tra uno sforzo e l’altro.

Una macchina inesauribile che non si è fermata neanche un minuto a partire dal primo pomeriggio, con Francesco Notaro, direttore regionale dei vigili del fuoco, che l’ha messo subito in chiaro: "Speriamo che siano ancora vivi, nonostante l’esplosione abbia causato un vasto allagamento. Speriamo che abbiano trovato ricovero da qualche altra parte, sulla piastra, che è comunque molto ampia. Ci vorranno ore di lavoro, se non si complica ulteriormente l’operazione a causa del crollo del solaio…".

"Abbiamo messo a disposizione immediatamente tutte le nostre strutture, a partire dalla Protezione civile - ha sottolineato il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini -. A tutti i soccorritori, alle forze dell’ordine, ai sanitari impegnati in queste ore drammatiche va il nostro ringraziamento".

Ore e ore interminabili che hanno tenuto con il fiato sospeso tutti. Per coordinare le operazioni e farsi strada nel buio sono state installate tre torri-faro e altri cinque impianti di illuminazione d’emergenza.

In primis, l’obiettivo è stato capire dove potessero trovarsi i dispersi e come intervenire. Poi gli sforzi si sono concentrati sull’incendio, che ha provocato il crollo del solaio al piano -9 e il conseguente allagamento, una volta divelti i tubi di raffreddamento, nella parte sottostante. L’esplosione ha risparmiato le scale, rimaste intatte, su cui gli operatori si sono calati con protezioni e faretti d’emergenza per raggiungere il livello sommerso. Qui i sommozzatori sono entrati in azione, ma le operazioni di individuazione sono rimaste estremamente complicate e sono andate avanti senza sosta.

Uno dei dispersi sarebbe anche rimasto incastrato tra alcune lamiere, complicando ancora di più l’intervento, mentre una delle tre vittime è stata recuperata e tirata su dalle decine e decine di metri di profondità con un verricello. Fuori dai cancelli dell’impianto, la grande attesa: difficile capire i dettagli dei soccorsi e di quanto successo durante le ore più buie. Tutti sono rimasti all’esterno aspettando di avere qualche informazione e qualche aggiornamento. Dentro e ore di fatica, impegno, determinazione e paura fino a tarda notte. "È un disastro", risuonano ancora quelle parole.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro