Un settore in agonia, ora il protocollo

Adistanza di un anno dalla chiusura al pubblico di cinema, teatri, sale da concerto dobbiamo fare i conti con l’agonia che vivono le persone che in questo mondo lavorano e che grazie a questo lavoro sostengono le famiglie (circa 40mila in regione). I dati Siae per lo spettacolo 2020 certificano l’abisso in cui sono precipitati i settori della cultura e dello spettacolo, dal cinema (-70,85% per gli ingressi e -71,55% di spesa al botteghino) al teatro (-70,71% ingressi e -78,45% botteghino). O i concerti (-83,19% e -89,32% botteghino) e lo sport (-77,50% e -83,96%). Una crisi profonda che ha affondato discoteche, sale da ballo e piano bar (-78,53% ingressi) e colpito circhi e spettacolo viaggiante (-58,75%ingressi). Questo periodo ci ha consegnato un quadro complessivo molto preoccupante in cui il precariato è dilagante e difficilmente monitorabile, con centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori con una copertura da ammortizzatori sociali insufficiente, mentre alcuni ne sono privi. I ristori stanziati non solo sono stati e sono insufficienti, ma erogati in modo tardivo: molte persone hanno dovuto adattarsi a fare lavori diversi con il rischio di perdere le professionalità qualificate. Per uscire migliori da tutto ciò abbiamo bisogno che vengano introdotti a livello Istituzionale protocolli di buone pratiche (stiamo già lavorando con l’assessorato alla Cultura) da far rispettare a tutti i soggetti a partire da coloro che ricevono finanziamenti pubblici. E’ indispensabile un nuovo disegno normativo che garantisca ai professionisti ammortizzatori sociali di continuità e copertura previdenziale. E abbiamo bisogno di un programma chiaro che definisca tempi e modalità per una rapida riapertura in sicurezza. Servono ammortizzatori sociali ed investimenti: il mondo della cultura, che contribuisce alla crescita economica del Paese (6% del Pil), ha bisogno di ricevere la giusta attenzione in termini di strategie, programmazione e sostegno, per ripartire.

Antonella Amerini, Fistel Cisl Emilia-Romagna

Antonio Rossa, Slc Cgil Emilia-Romagna

Giuseppe Rossi, Uilcom Uil Emilia-Romagna

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