Una scuola di ’lavoro sicuro’ all’Interporto

Il progetto innovativo della ’Logistica Etica’ prevede formazione all’ingresso di nuovi addetti e corsi in italiano, arabo e inglese

Una scuola di ’lavoro sicuro’ all’Interporto

Una scuola di ’lavoro sicuro’ all’Interporto

"Un nuovo centro dedicato alla promozione della cultura della salute e sicurezza sul lavoro nell’ambito dei trasporti e della logistica in Interporto. La prima iniziativa in Italia in tal senso, la quale, grazie a questa scuola, rappresenta un ulteriore passo verso l’etica". Apre così il sindaco metropolitano Matteo Lepore, la presentazione dell’iniziativa di Interporto e Città metropolitana insieme ad Ausl, ispettorato del lavoro, Cgil, Uil e Cisl, sviluppato in coerenza con il piano regionale della prevenzione 2021-2025, che realizza gli intenti della Carta della Logistica Etica.

"Interporto è una città che si illumina di notte e un settore che ha bisogno di queste iniziative, soprattutto dopo i numerosi incidenti gravi che hanno coinvolto i lavoratori sul luogo di lavoro", ricorda Lepore. Infatti, l’idea del progetto nasce per evitare altre morti come quella del 22enne Yaya Yafa, guineano, morto in Interporto nel 2021 per un incidente durante il suo terzo giorno di lavoro, senza aver mai fatto formazione. Una struttura "che crea una cultura della sicurezza", dice Alessandro Alberani, direttore progetto Logistica etica di Interporto Bologna. In ambito metropolitano, nel 2022 sono stati 2.121 gli infortuni denunciati nel settore dei trasporti e magazzinaggi. Ben 1.166 quelli riconosciuti, di cui 299 gravi. Sono 5, invece, i morti dichiarati e 2 quelli riconosciuti sul lavoro, e una tendenza in aumento anche nel 2023 (+0,54% degli incidenti in totale).

"Dieci azioni concrete in materia di responsabilità sociale d’impresa – continua Alberani –. Proporremo, dunque, un pacchetto di formazione in entrata e organizzeremo dei seminari con le aziende, concentrandoci anche sul tema della sensoristica". Per i tremila lavoratori stranieri, invece, Alberani annuncia che verrà "sviluppata un’app in italiano, arabo e inglese, sulla formazione linguistica in abito logistico e della prevenzione. E parleremo di sicurezza nelle scuole".

L’ente formatore avrà un ufficio in Interporto dove svolgerà la propria attività ‘scolastica’, mettendo a disposizione delle imprese del sito i propri consulenti. Raccoglierà anche le richieste di formazione professionale da parte delle imprese e Rls, e farà loro delle proposte concrete per la realizzazione di corsi. "Saremo un laboratorio a cielo aperto", racconta Marco Spinedi, presidente di Interporto Bologna. Inoltre, "il collegamento con le nuove tecnologie ci porterà a migliorare la qualità del lavoro, e conseguenzialmente aumenterà la produttività e i salari", promette Spinedi.

Giovanni Di Caprio

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