
Urne Ue, la posta in gioco : "Non sono indicative per le Regionali. L’affluenza? Dipende dai partiti"
"L’affluenza alle urne? Dipende tutto dai partiti. Se hanno fatto un buon lavoro, gli elettori andranno a votare. In caso contrario, preferiranno il mare. Bologna, tra l’altro, dalla Riviera non è lontana...". L’analisi (con un pizzico di ironia) è di Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica all’Università di Bologna.
Professore, faccia un bilancio: com’è stata questa campagna elettorale?
"Ho visto elementi interessanti, altri abbastanza deprimenti".
Partiamo da quelli interessanti...
"Qualche volta i vari candidati hanno parlato di Europa: qualcuno è riuscito a dire qualcosa di buono, altri hanno dimostrato che non sanno niente. Ma almeno li manderemo a imparare qualcosa".
Elementi deprimenti, invece?
"Alcune candidature. Penso al generale Roberto Vannacci con la Lega, ad esempio. Ma anche al giornalista Marco Tarquinio in corsa con il Pd, che usa i dem come un taxi. Poi non dimentichiamo i candidati che saranno eletti in Europa, ma non ci andranno ingannando gli elettori come Antonio Tajani (FI), Elly Schlein (Pd) e la premier Giorgia Meloni".
Il voto nel Nord-Est sarà la prova generale per le prossime Regionali?
"Gli elettori sanno che votano chi andrà in Ue. Certo, ogni elezione è una prova, ma dire che è una prova generale è troppo. Anche perché il Pd alle Europee, di solito, va meglio che alle nazionali. Insomma, va fatta un po’ di tara. Resto riluttante a trarre lezioni da questo turno elettorale".
Qual è la posta in gioco di leader e partiti?
"Meloni deve confermare grosso modo la stessa percentuale del 2022, Salvini evitare di perdere troppo, Tajani punta a superare il 10%. Per +Europa l’importante è superare il 4%, così come per Avs e Calenda che, comunque, ha sbagliato tanto. Il M5s credo perderà voti a causa di posizioni troppo ambigue. Per il Pd il successo non è il 22%, ma il 24-25%".
Che cosa si aspetta dalla corsa di Stefano Bonaccini?
"Il governatore dell’Emilia-Romagna e presidente Pd deve sperare in un numero elevato di preferenze. La sua candidatura da capolista è stata molto ’pompata’...".
Ci sarà una sfida interna con Schlein sulle preferenze?
"Fare questi confronti è un esercizio futile".
Non crede che da come andranno alle urne i leader del Pd potranno esserci riflessi sulla scelta del candidato dem in Emilia-Romagna?
"Mi auguro che il prossimo candidato presidente si scelga in base a capacità, esperienze e idee, non relativamente alle aree di appartenenza".
Teme l’astensionismo anche in Emilia-Romagna?
"Non credo ci saranno grandi problemi, ma al Sud prevedo buchi clamorosi".