Fan di Vasco Rossi truffati, sgominata cyber banda

Circa 1.400 le vittime: avevano comprato i biglietti per il tour 2018 su siti clone. Sei gli indagati. Il legale dell'artista: "Fatto il massimo per garantire la sicurezza"

Sgominata la cyber banda che ha truffato i fan di Vasco Rossi (Foto d'archivio Crocchioni)

Sgominata la cyber banda che ha truffato i fan di Vasco Rossi (Foto d'archivio Crocchioni)

Bologna, 6 giugno 2020 – Erano riusciti ad accaparrarsi i biglietti del tour 2018 di Vasco Rossi. Forse realizzando il sogno di una vita. Ma il sogno ha presto assunto il retrogusto amaro della truffa per circa 1.400 fan del Blasco. Che oggi, però, possono cominciare a sperare che venga fatta giustizia. La polizia postale di Bologna, infatti, ha smantellato la banda di cyber criminali che aveva clonato il sito di un'importante agenzia di vendita di ticket online. Al momento sono sei gli indagati, che dovranno rispondere di associazione a delinquere, sostituzione di persona, turbativa della libertà dell'industria e del commercio, contraffazione del marchio, indebito utilizzo di carte di credito e truffa continuata.

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Il numero delle vittime, l'importo corrisposto per i biglietti, l'ammontare delle somme movimentate tra i complici della truffa, fanno ritenere che i proventi delittuosi per la sola frode dei falsi accessi ai concerti del tour 'Non stop live 2018' si attestino su una cifra ben superiore ai 500.000 euro. L'attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Bologna Luca Alfredo Davide Venturi, ha consentito di rilevare come i siti internet, le sim telefoniche ed i conti correnti utilizzati per ricevere i pagamenti delle false prenotazioni per i concerti, fossero intestati a dei prestanome: un sessantunenne di Albignasego (Padova) e un quarantatreenne moldavo residente a Fontaniva (Padova) titolare di una società milanese di carpenteria. L'iscrizione nel registro delle imprese risultava indispensabile ai truffatori per poter ottenere la convenzione con i circuiti di pagamento con carte di credito.

Le vittime erano state indotte in errore dalla denominazione dei siti: hanno creduto di trovarsi sul sito ufficiale gestito dalla Best Union Company S.p.A., società bolognese titolare del sito internet vivaticket.it, quando hanno effettuato il pagamento (come indicato dal sito) del ticket. Il giorno del concerto, avendo nel frattempo ricevuto, tramite corriere, il "qrcode" da presentare in biglietteria per il ritiro, hanno realizzato che ai varchi non c'era nessuna biglietteria e che il codice in loro possesso non era valido.

Allo scopo di evitare ad altri di cadere nella medesima truffa, con un provvedimento di sequestro preventivo richiesto urgentemente dalla Procura della Repubblica di Bologna sono stati oscurati gli otto siti clone.

Il legale: "Fatto il massimo per garantire la sicurezza"

“L'artista ha fatto di tutto per garantire la sicurezza, Best Union e Vivaticket sono affidabilissimi e sono stati fatti passi da gigante. Gli sforzi sono enormi, ma c'è un livello che è incontrollabile". Lo dice l'avvocato Guido Magnisi, difensore di Vasco Rossi e Vivaticket, commentando l'operazione della Polizia Postale sulle truffe ai fan del rocker, sui biglietti dei concerti.

“Il danno vero lo hanno i ragazzini, che magari risparmiano per un anno e chiedono i soldi ai genitori per andare al concerto e poi hanno questa sorpresa. Ignoro se l'indagine sia arrivata a lambire anche il 2020, ma in quel caso, con i concerti annullati, ci sarebbe un enorme cinismo e sarebbe molto triste”, prosegue il legale.

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